Giaggiolo susinario

iris graminea
L’iris è fiore dal nome feminile, barbata, pallida o graminea che sia, e femminile è la sua grazia e leggerezza, ma anche, perchè no, la sua robustezza che sfida terreni a volte ingrati e stagioni sfavorevoli. Anche quest’anno le iris del mio giardino (vedi vecchio blog 28 aprile, 7 e 19 maggio 2008) sono uscite indenni e più forti da gelo e nevicate e sono fiorite copiose, disturbate appena dalle piogge ahimè torrenziali.
Non esistono soltanto le iris da giardino, ammirate e vezzaggiate dai giardinieri, e ibridate indefinitamente. Ci sono anche le iris selvatiche, che a ibridarsi, se proprio ne hanno voglia, ci penseranno da sole. Questo giaggiolo, spontaneo ed elegantissimo, non è facilissimo da incontrare e io l’ho fotografato all’interno del giardino botanico di Pratorondanino, anche se i curatori del giardino mi hanno indicato stazioni spontanee nei paraggi. Il nome comune deriva dall’aroma di susina che si riconosce nel suo profumo. I fiori a volte sono piccoli, non così vistosi come la ricercatezza della forma suggerirebbe. Le rende giustizia una foto dall’alto, dove appare come una girandola bianca e blu, con arcane sfumature gialle.

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