Quando la stagione dei fiori è terminata, ci si può sempre consolare con i frutti. Questo lupino ornamentale, ricercato per i giardini e coltivato ovunque, sfugge talvolta alla coltivazioni e prosegue spontaneo il suo cammino, come avventizia.
Qui, nel già menzionato giardino botanico di Przelewice (Pomerania), sfoggia una mirabile profusione di bacelli, scuri e diritti che sebbene non possano competere con gli splendidi fiori papilionacei che ha appena perduto, sono tuttavia degni di figurare in un’immagine inconsueta.
Della famiglia della fabaceae, con fagioli, fave e piselli, non sorprende che numerose specie di lupini siano state coltivate fin dall’antichità per cibarsi dei semi. Commestibili, seppure con qualche inconveniente dovuto alle presenza di sostanze amare e/o velenose da eliminare con lungo lavaggio, erano alimento di un’agricoltura povera, semiscomparsi dalle coltivazioni, per tornare recentemente alla ribalta perchè privi di glutine e per di più possibile alleati nella battaglia contro il colesterolo. A parte le proprietà organolettiche, tutti i lupini, anche quelli alimentari (l. albus, l. luteus, l.angustifolius), hanno fioriture copiose ed attraenti come il l.polyphyllus. Le foglie sono palmato-composte, formate cioè da numerose foglioline lanceolate disposte a raggera. I frutti sono legumi scuri, pelosi, piatti, come da foto.
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