Papiro

cyperus papyrus
Il vero papiro, la carta dell’antico mediterraneo (e in quasi tutte le lingue europee, ad eccezione dell’italiano, la parola per carta deriva da papiro, come per esempio paper in inglese e papier in francese), è una pianta di origine tropicale e non sopporta i climi rigidi. Persino il falso papiro (Cyperus alternifolius, 25 agosto 2009), che è assai più accomodante quanto a condizioni climatiche, non è sopravvissuto alla rigidezza dell’ultimo inverno nel mio giardino. Ma lui, l’originale, titolare di tanta storia, nei nostri climi può essere coltivato solo in posizioni particolarmente protette. Come naturalmente il capo Mortola di Ventimiglia, dove si trova il giardino botanico Hanbury. Là il papiro cresce presso la fontana del Drago, così denominata per il bronzo che si trova al centro del bacino. La nicchia della fontana del Drago costituisce la stazione di acclimatazione più settentrionale che si conosca per questa pianta. Là, in mezzo alle larghe foglie della colocasia, il papiro piega i fusti snelli verso la superficie dello stagno abitato da pesciolini e tartarughe, e specchia le sue chiome dorate e vibranti nell’acqua verdastra e trasparente.

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