Il falso canforo di Tribogna

Falso canforo di Tribogna
Falso canforo di TribognaAndavo per paesi, tutti i paesi della provincia di Genova. Mi piacerebbe dire che facevo della paesologia come Franco Arminio, ma non è vero. Cercavo cartoline di tutti i comuni, se ancora ne esistono. Ne ho trovate poche e non ne ho trovate a Tribogna (condizione necessaria, anche se non sufficiente, per trovare una cartolina è che ci sia un negozio, tabaccheria o alimentari tuttofare, ma a Tribogna non ho trovato neanche quello).
Ho incontrato però una chiesa magnifica, San Martino, e vicino alla chiesa un piccolo parco, per giochi e incontri, dominato da un grande albero, il cosidetto falso canforo. Il Cinnamomum glanduliferum è stato scelto come albero ornamentale in un po’ tutto il Nord Italia, dove a volte si è spontaneizzato (pare non in Liguria però). Viene dall’Asia ed è parente sia dell’albero della canfora (Cinnamomum canphora , vedi 15 settembre 2008) che di quello della cannella (Cinnamomum verum).

 

Falso canforo - Nervi

Cinnamomum glanduliferum
Falso canforo

Canforo - Nervi

Cinnamomum canphora
Canforo

Distinguere i due canfori più diffusi nei nostri giardini (quello ‘vero’ e quello ‘falso’) non è molto semplice, anzi secondo gli ultimi aggiornamenti forse sono la stessa pianta.
Io sono andata a scuola di canfori nei parchi di Nervi, straordinari giardini che sono una fonte inesauribile di scoperte, e sopravvivono impavidi alla furia degli elementi e dell’incuria umana. Dal confronto delle due fotografie, mi pare di avere imparato che il falso canforo ha foglie più lucide con margini più netti, ma è una caratteristica sfuggente.

Falso canforo di Tribogna di Villa Durazzo Pallavicini (Pegli - Ge)

Falso canforo del parco di Villa Durazzo Pallavicini (Pegli – Ge)

Però, oggi ne sono certa e spiegherò perchè, il canforo più famoso dei giardini genovesi  è un falso. Si trova vicino al lago grande, nella stupenda villa Pallavicini di Pegli (Ge). Stretto com’è nella folta vegetazione, l’immagine non ne rende la prestanza. Ma lo celebra come spettacolare anche Tiziano Fratus(1) fra i grandi alberi di città. E ne descrive ‘la corteccia aranciata’, in contrasto con quella dei canfori veri, Cinnamomum canphora, che hanno tronchi grigiastri e cerulei, fugando così tutti i miei dubbi sull’identificazione. Questa caratteristica mi appare davvero interessante e già scorgo riflessi arancio anche sulla corteccia del falso canforo di Tribogna.

(1)Tiziano Fratus “Manuale del perfetto cercatore d’alberi” UEFeltrinelli 2017 pg. 187

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