Il nome, Tussilago, volgarmente tussilagine, è già un programma. Si capisce subito che si tratta di un’altra erba della tossa, quelle piante che la medicina tradizionale, ma anche la moderna fitoterapia, impiegano per le affezioni respiratorie. Questa pianta presenta una particolarità, che tuttavia non è così straordinaria. I fiori, bei capolini gialli all’apice di fusti squamosi, sbocciano all’inizio della primavera e precedono le foglie di parecchie settimane. Forse a ragione di questo bizzarro comportamento, i fiori mi erano sempre sfuggiti e facilmente confondevo le grandi foglie a forma di cuore, lanuginose sulla pagina inferiore, con quelle di altre asteracee, del genere Petasites. La tussilagine è pianta in realtà assai comune, e molto conosciuta, anche con l’antico nomignolo “filius antepatrem”, dovuto appunto all’apparizione tardiva delle foglie, oppure con nomi dialettali che significano piede d’asino, a causa della forma degli steli. Il suo comportamento non è, dicevo, poi tanto straordinario, esistono molte altre piante che fioriscono prima di mettere le foglie, per esempio moltissimi alberi, tutti i pruni da frutto, mandorlo, ciliegio, albicocco, pesco e via dicendo, e alberi grandi come i noci e noccioli, ma anche arbusti come la ginestra maggiore (Spartium junceum, 27 maggio 2008). Anche se le foglie sono in ritardo, le virtù officinali della pianta si ritrovano già nei capolini, da cogliere quando ancora semichiusi perchè se maturano in soffioni, come può accadere anche durante l’essiccamento, perdono le sostanze terapeutiche. Come spiega con precisione Bruna Bianca Accame (in ‘Piante di casa nostra’, De Ferrari editore, 2001), per l’uso officinale i fiori vanno sempre raccolti ancora in boccio. Sia i fiori che le foglie hanno altri molteplici utilizzi nella medicina popolare, dalla cura della distorsioni a quella della crosta lattea, fino ad applicazioni cosmetiche per prevenire le rughe.
La tussillagine cresce rigogliosa su suoli argillosi ed è per questo considerata infestante dei coltivi. Ma essendo una pianta perenne, questa sua caratteristica può anche essere utilizzata per creare coperture dove non cresce quasi nulla, o dove si vuole evitare la crescita selvaggia di altre erbe infestanti. Con il vantaggio che all’inizio della primavera il tappeto si coprirà di capolini gialli. La fioritura è molto precoce. Nella foto di questa pagina l’ho incontrata nei primi giorni di aprile in provincia di Alessandria, nel comune di Costa Vescovato, presso la cooperativa agricola Valli Unite.