Lappolina

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Torilis arvensis

Un’ombrellifera da niente, pianticella senz’arte nè parte, che cresce come può e dove può e in quest’estate umida e afosa si lascia colonizzare da ogni genere di piccole creature, afidi e altri generi di pidocchi, le formiche che li pascolano,  e vari ragnetti colorati .  La famiglia si chiama ormai da tempo Apiaceae  dall’esponente più rappresentativo,  Apium,  ovvero il sedano.  Ignoro che cosa suggerisca qual è l’esponente più rappresentativo.

Il genere, Torilis, è una via di mezzo fra Tordylium (cosidetti ombrellini pugliesi) e Caucalis, un altro genere di Apiaceae a cui precedentemente si faceva appartenere questa pianta.

Lappolina

Torilis arvensis– frutti

L’ho incontrata in radi cespugli in mezzo al giardino e cresce anche copiosa sul bordo della strada.  D’istinto la guardo con diffidenza. Conosco quattro o cinque ombrellifere, mi ostino a chiamarle così, e confondo tutte le altre, che mi sembrano tutte uguali.  Ma questa volta ho fatto una sforzo,  i piccoli frutti sono coperti di una fitta peluria, che si rivela formata di aculei sottili con la punta vagamente arrotondata.  Sarà Torilis arvensis?  Gli aculei dei frutti sono attenuati in una punta uncinata, a forma di freccia.  Oppure Torilis japonica?  Questa specie, il cui nome suggerisce un’esoticità che non le appartiene, perchè  è diffusa quasi dappertutto, compreso il Giappone, ha peli semplici, non uncinati.  Credo di poter sopravvivere al dubbio,  fiera come sono di essere in grado di riconoscere un altro genere di ombrellifere,  lo stelo esile e rigido, le foglioline pennatosette, triangolari, appuntite.

Mi incuriosisce di più il nome comune,  un vezzeggiativo gentile, come fosse una di casa. E mi stupisce che questa pianticella non abbia alcun utilizzo pratico, anche se mi conforta non sia classificata come velenosa.

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