Notte d’inverno

fagus sylvatica

 

 

O gnomi che avete sussurrato gridato danzato da foglia a foglia, da fiore a fiore della reggia azzurra d’estate … ,
i rami degli alberi sono nudi, la foresta trema invasa dalla rigida luna,
dove vi celate ora? Mizuho Ota
(Giappone, 1876 – 1955)

 

La faggeta spezzata dal gelo al passo del Fregarolo, valico fra val d’Aveto e val Trebbia (prov. di Genova) – gennaio 2004

Castagni sotto la neve

castanea sativa
Puntuale ritorna la neve di gennaio. Quest’anno proprio a tempo con i famosi “giorni della merla”, gli ultimi tre giorni di gennaio, i tre giorni più freddi dell’anno. La leggenda è nota, ma mi piace ricordarla perchè l’ho imparata dalla mia maestra di scuola elementare, che si chiamava Eleonora Guerriero. Molto tempo fa, racconta la storia, i merli erano uccelli candidi come le colombe. Ma durante un inverno particolarmente rigido, il 29 di gennaio, una mamma merla con i suoi uccellini si rifugiò per riscaldarsi dentro la cappa di un camino. Vi rimase tre giorni, fino all’ultimo giorno di gennaio, e quando uscì era nera di fuliggine. E neri i merli rimasero per tutti gli anni a venire.

Bosco

fagus sylvatica

 

 

 

I legni sono secchi, le foglie restituite.
La brina è sulle siepi, fumano le fontane.
Chiamano i cacciatori nella nebbia il traghetto.
Nello spazio dove non esisto rema il barcaiolo.

 

Franco Fortini – Il falso vecchio 1970 -72

 

 

 

Buon Natale e buon anno nuovo

 

sperando in tempi (non solo meteoreologici) migliori,
il blog dà appuntamento a dopo le feste