Cencio molle o malva indiana

Abutilon theophrasti
Ancora della famiglia delle malvaceae, quest’avventizia nata a sorpresa in giardino, è nota come infestante specie delle coltivazioni di mais. Le sue grandi foglie a cuore mi hanno incuriosito subito per la loro mollezza e morbidezza simile al velluto. Così l’ho lasciata crescere, ansiosa di capire chi fosse. Ora sarà alta circa ottanta centimetri e sono arrivati i fiorellini, gialli, che si aprono ogni tanto, quanto ne hanno voglia, seminascosti sotto le ampie foglie. E’ l’aspetto dei fiori che mi ha fatto pensare a una malvacea. Alla fine ho scoperto che la setosa consistenza delle foglie ha suggerito il nome italiano di cencio molle e quello inglese di velvet leaf, foglia di velluto, proprio come l’avevo pensata fin dall’inizio. Anche la malva indiana condivide le proprietà medicamentose di tutte le malve. Non è certo una pianta preziosa, ma ha la sua grazia e un aspetto originale; come le altre sarà la benvenuta, a patto che non diventi troppo invadente.

Malva domestica

malva neglecta
Questa malva ha fiori piccoli, candidi e appena rosati, e portamento prostrato e non eretto come la maggior parte delle sue sorelle maggiori. In realtà riesce a stento a innalzarsi dal suolo se non trova un appoggio. le foglie, verde scuro, sfrangiate, hanno lunghi piccioli. E’ malva a tutti gli effetti e possiede molte delle mirabili proprietà medicamentose della Malva sylvestris. E’ emolliente, calmante e blandamente lassativa, ma è semplice e dimessa anche nel nome, quel neglecta che la fa pensare trascurata come poco importante. Vero è che in certi testi viene chiamata semplicemente malva rotundifolia, nome originale, ma che le rende più giustizia.

Fotografata ieri in un viottolo fra le case nel borgo di Canate