Rose bianche

Rose bianche in piazza Emporio

Rose bianche in piazza Emporio

 

Cultivo una rosa blanca
en junio como enero
para el amigo sincero
que me da su mano franca.

Y para el cruel que me arranca
el corazón con que vivo,
cardo ni ortiga cultivo;
cultivo la rosa blanca

(fra Lungotevere Aventino e Lungotevere Testaccio, Roma)

Tufello, borgata fiorita

Tufello Platanus acerifolia

Platanus acerifolia

 

Platani e aceri negundi costeggiano gli ampi viali del quartiere/borgata del Tufello, più propriamente zona urbanistica del terzo municipio di Roma, che deve il suo nome al costituente tufaceo del suolo su cui è costruito.
Platani vivacemente in buona salute, con foglie lucide, appena tendenti al giallino in questo inizio d’autunno. Un quartiere brulicante di fioriture, in ogni angolo della strada e nei cortili dei palazzi popolari di via delle Isole Curzolane e strade limitrofe, via Monte Petroso, via Scarpanto, via Monte Ruggero. Nomi geografici per le strade della periferia storica romana, dalle valli ai monti, verso le isole della Dalmazia. Il Tufello venne edificato per ospitare italiani rimpatriati dall’estero, verso il 1940, anche se su una targa vicino a un portone leggo che questi condomini sono stati costruiti dal Ministero dei lavori pubblici nel 1957.

Datura wrightii

Datura wrightii

Brugmansia

Brugmansia

La Datura, forse D. wrightii ovvero D. innoxia, ingombra le aiuole, mentre la Brugmansia arborea, con i suoi lussureggianti imbuti pendenti e variopinti, fa capolino in tutti, ma proprio tutti, i giardini condominiali.
La Brugmansia, variante arborea della Datura, un tempo era inclusa nello stesso genere come Datura arborea (vedi 20 luglio 2008). Per questo le due piante si assomigliano parecchio, a cominciare dai fiori, “trombe degli angeli” in inglese, fino alle proprietà officinali, o meglio neurotossiche, a causa della presenza di atropina e scopolamina e altri alcaloidi tipici delle solanacee.

E poi ci sono gli ibischi, queste malvacee che sembrano rose, all’ombra dei nobili pini domestici. Ma di questi ho già detto abbastanza nell’altro blog (vedi il link).

Hibuscus mutabilis

Hibuscus mutabilis

Pare che tutta questa ridondanza vegetale sia veramente felice di essere qui. Sarà che è un bellissimo pomeriggio d’autunno (terremoto nonostante), un giorno di festa, l’aria frizzante e limpida, le strade tranquille. I muri degli istituti scolastici e di vari centri sociali e culturali sono coperti di variopinti murales, alcuni bellicosi, ma sempre artistici. Nel cortile di una di queste scuole, un orto lussureggiante mi fa domandare chi sia che si diletta a coltivare ortaggi e fiori proprio dentro una scuola. Esistono ancora i custodi?

Plumbago capensis

Plumbago capensis

All’incrocio, un’edicola, non un negozio di giornali, una madonna, incorniciata da un’altra protagonista di queste strade, la Plumbago capensis (vedi in questa pagina, 8 agosto 2009). Tutte piante generose e ricche, colorate e avide di sole. I pericoli forse sono dietro l’angolo, ma  il freddo qui non fa paura a nessuno.

(ricordo che cliccando sulle immagine, le fotografie in formato 800×600 px si aprono in un’altra pagina)