Peverina

Cerastium glomeratum
Questa piccola pianticella pelosa porta fiorellini bianchi agglomerati in cime compatte, pronti alla fioritura tutto l’anno. La forma della corolle ricorda un poco quelle della stellaria media (7 febbraio 2010) e con la stellaria ha in comune la famiglia, quelle caryophillaceae dei garofani e delle sileni, e il carattere decisamente invadente. La peverina dei campi, Cerastium glomeratum è un’abitante comune di tutti gli ambienti, in tutta la penisola più Sicilia. Altrettanto comune è la sua parente Cerastium holosteoides, peverina dei prati, con infiorescenza ricca, ma non a glumeroli.
Cerastium utriense
Decisamente meno cosmopolita è la peverina di Voltri, Cerastium utriense, dove utriense deriva da “Utri” il nome dialettale di Voltri, delegazione della città di Genova da cui deriva il nome Gruppo di Voltri, l’affioramento ofiolitico praticamente coincidente con l’areale della specie (vedi la scheda di actaplatarum.org). Questa peverina è peraltro molto simile ad altre del genere, tipo Cerastium arvense, ma si distingue per il peduncolo florale eretto.
So che il nome del genere, Cerastium, deriva dal greco “kèras”, corno, per la forma dei frutti e quello specifico (le specie presenti in Italia sono diverse decine) si riferisce a caratteristiche peculiari (pelosità, disposizione florale ecc) o al luogo di diffusione. Però mi sfugge l’origine del nome comune, peverina, che non so che cosa significa. Se lo scopro, aggiornerò il post 😉
La peverina dei campi (C. glomeratum) si trova dappertutto intorno a casa e l’ho fotografata un po’ in tutte le forme. La peverina di Voltri è frequente nell’areale descritto, ma io l’ho fotografata nel giardino botanico di Pratorondanino.

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