Kalanchoe fiorita

Kalanchoe daigremontiana

Kalanchoë daigremontiana
Orto botanico di Roma

Kalanchoë daigremontiana

Kalanchoë daigremontiana
fioritura nell’ingresso di casa

E’ passato un bel po’ di tempo da quando ho raccolto i propaguli della foglia di questa pianta, originaria del Madagascar e il cui nome corretto è Kalanchoë daigremontiana, sulle fasce di San Fruttuoso di Camogli, come ho già descritto brevemente in questo post.  Davvero non immaginavo che sarebbe stata così generosa. Fin troppo, direbbe qualcuno.

Il nome popolare americano di questa pianta è ‘Mother of Thousands’ ovvero ‘madre di mille’ e veramente la voglia di proliferare dei propagoli  è dirompente.  Non soltanto attecchiscono subito, generando pianticelle forti e rigogliose,  ma dalle nuove foglie madre si staccano in massa nuovi propagoli  che  germinano velocemente, infestando  con voracità tutti, ma proprio tutti, vasi e vasetti in cui capitano, costringendomi a estirpi massivi per lasciare spazio alle altre piante titolari dell’alloggio.

Nel frattempo ho scoperto che questa Kalanchoë  produce dei bellissimi fiori.  Li ho conosciuti per la prima volta nel 2012, durante una visita all’Orto botanico di Roma, quando ancora i miei propaguli avevano prodotto soltanto fogliame.

In men che non si dica,  la luce e il calore della serra hanno fatto il resto.  Quando la pianta sviluppa un fusto alto e solido, comincia a fiorire.  Cascate di campanelle di un dolce rosa pastello che sfuma nel giallino albicocca, che durano mesi senza palesare segno di stanchezza o disagio.  E meraviglia delle meraviglie, quest’anno un germoglio ha attecchito in un piccolo foro del pavimento della serra ed è cresciuto, cresciuto, fino a farsi tronco e sorreggere anche lui la sua orgogliosa fioritura.

Kalanchoë daigremontiana

K. daigremontiana
cresciuta nella serra

La propagazione asessuata dalla K. daigremontiana è tuttora oggetto di studi, ma per me è soprattutto ammirevole che una pianta che ha propaguli così prolifici si spenda anche in una fioritura così intensa. Esistono specie vegetali che hanno modi di propagazione occulti e casuali, ricercati e improbabili, e specie vegetali che le tentano tutte, ma proprio tutte per riprodursi.

Benchè la K. daigremontiana sia pianta da climi miti, dato che non si spoglia, sopporta un moderato (fino a 5°C) freddo asciutto ed è alloctona casuale e anche naturalizzata in varie regioni dell’Italia tirrenica. Inconfondibile la macchiettatura della sua foglia carnosa, irresistibile l’impulso di rubarle un magico propagulo.

K. daigremontiana ha anche proprietà officinali. Le sue foglie contengono principi attivi simili a quelli delle aloe e vengono impiegate nel trattamento di infezioni e infiammazioni di diversa origine. I componenti più interessanti sono i bufadienolidi, ormoni steroidei che devono il loro nome al fatto che vennero in origine identificati nel veleno del rospo (Bufo). Questi composti hanno proprietà cardioattive, antiallergeniche e anticancro, ma sono anche molto tossici e gli estratti della pianta devono quindi essere assunti con cautela, per periodi brevi.  La pianta viene  utilizzata nella medicina antroposofica per alleviare l’agitazione psichica, l’irritabilità e l’ansia, e nella medicina cinese per alleviare il vomito e la tosse .

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