Barba di capra

Barba di capra Aruncus dioicus

Aruncus dioicus

Oggi riprendo un post del 10 giugno 2009, perchè sono felice di aver incontrato ancora nel cuore del bosco questa pianta, modesta e stupefacente.
La barba di capra è il vestito del bosco, delle sue radure meno ombrose, nel mese di giugno. Fiori bianchi, trine, come nuvole leggere e sparse, che si appesantiscono fino ad assomigliare a vapori giallastri mentre appassiscono. La barba di capra si chiama anche asparago di bosco, o asparago selvatico, perchè i suoi turioni, i giovani germogli di colore rossiccio, sono commestibili e prelibati. Ottimi come asparagi, bolliti e conditi con olio aceto sale e pepe … per oggi mi accontento di guardarli nella loro generosa fioritura. Come per altre prelibatezze, bisogna raccoglierli nella giusta stagione e ormai siamo già un po’ fuori tempo. Quando si tratta di foglioline e germogli, non si può pretendere di aspettare i fiori.

Pianta conosciuta fin dall’antichità, il nome Aruncus, dal greco ἠρύγγοσ erýngios, significa esattamente barba di capra per l’aspetto lanoso delle pannocchie; e dioica lo è veramente perchè porta fiori maschili e femminili diversi su piante diverse.

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