L’astragalo è un osso del piede, un osso fatto a cubetto che articola il tallone con tibia e perone, uno di quegli ossi invisibili e sconosciuti, eppure così essenziali. Ne seppe qualche cosa Anne, protagonista dell’omonimo romanzo, intenso e ribelle, di Albertine Sarrazin, la cui storia comincia proprio con una caduta che le costò una dolorosa frattura.
Si perde nella notte dei tempi dell’antica Grecia ellenistica perché lo stesso nome sia stato attribuito anche a una pianta della famiglia della Fabaceae, con fiori vagamente simile a certi trifogli e foglie composte con numerose paia di foglioline, quasi foglie di veccia, in miniatura. Sarà la forma spigolosa dei semi o quella della radice, oppure qualche diversa ragione che ha casualmente fatto incontrare il nome di un fiore con quello di un osso.
Al genere Astragalus appartengono quasi 1500 specie, di cui solo 37 presenti in Italia. Secondo al maggior parte dei testi, l’astragalo non ha proprietà officinali, benché accreditata specie foraggera. Tuttavia con questo astragalo rosato, che cresce nei radi boschi calcarei e fra le pietre, insieme al suo omonimo A. glycyphyllos conosciuto come ‘falsa liquirizia’, si può preparare una gradevole tisana dal sapore che richiama quello della vera liquirizia.