Ipomea d’autunno

Ipomea purpurea

Ipomea purpurea

Rosea, anzi purpurea, con grandi foglie cuoriformi, l’ho seminata per anni per godermi le larghe campanule lussureggianti che si aprono quando il calore e la luce del sole sono meno intensi. D’estate, soltanto il mattino presto e talvolta la sera. Non la semino più, ma ormai cresce dappertutto, e la scopro ad allungarsi sul prato ancora oggi, quando ormai l’autunno ha sconfitto l’ultima foglia del cachi.

Giardino d’agosto

ipomoea purpurea -- phaseolus vulgaris
Si arrampica senza ritegno sui pali dei fagioli, quest’ipomea (22 luglio 2008), purpurea, credo, dalle foglie a cuore. Dopo la prima semina, sempre è rinata, soprattutto dove non era previsto nascesse. Arrampicarsi su pali e reti è la crescita che le è più congeniale, gelosa delle complicate costruzioni che Luca erige per i fagioli rampicanti, meno entusiasta di protendersi lungo le strutture che cerco di preparare io, apposta per lei. Le campane sbocciano al mattino e si chiudono durante il giorno e alla sera.
Anche se le fioriture più stupefacenti sono ormai un ricordo, il giardino d’agosto è ancora pieno di colori. I prati d’agosto ci regalano solo alcune specie fiorite, molti ricordi, poche scoperte. In giardino invece sono le piante esotiche a farla da padrone, quelle arrivate dall’altra parte del mondo per regalarci fioriture tardive.
Alcune piante fiorite in giardino in agosto- settembre
Ibisco siriaco, 6 luglio 2008
Abelia, 2 settembre 2009
Plumbago, 8 agosto 2009
Ceratostigma, 29 settembre 2009
Tricyrtis, 6 ottobre 2010

Vilucchio bicchierino

convolvulus cantabrica
Fra i fiori che resistono, anche oltre il loro periodo di fioritura, gli irriducibili nonostante la stagione inclemente, questo piccolo vilucchio dalle delicate campanule rosa, sulla costa di Creto a 600 m slm.

Dello stesso genere, ma non uguali, vedi 16 luglio 2009. Leggo che questa specie, c.cantabrica, a differenza dei precedenti, ha fusto non volubile, e quindi non si avvinghia ai sostegni come ci si aspetterebbe da un ‘convolvolo’, ma cresce e si allunga per lo più prostrato al terreno.