Gli alberi in città sono spesso individui solitari, condannati all’isolamento austero e talvolta negletto all’ombra di monumenti ed edifici che essi nobilitano con la loro discreta ed elegante presenza.
In questa piazza, nelle vicinanze di corso Vittorio Emanuele a Roma, magnificenza e bellezza non mancano, fra la chiesa di santa Maria in Vallicella, fatta edificare a metà del 16° secolo da San Filippo Neri e l’oratorio dei Filippini, in stile barocco, opera di circa cent’anni dopo dell’architetto Francesco Borromini.
La paulownia, a volte chiamata pawlonia o volgarmente paulonia, è un grande albero originario dell’Oriente, con ampie, larghissime foglie e straordinari fiori dal colore azzurro e lilla. Il nome stesso suggerisce la sua natura aristocratica perché deriva da Anna Paulowna (o Pavlovna), la figlia dello zar di Russia Paolo I. Naturalmente fu battezzata così in onore dello sponsor, perché con la Russia non ha nulla a che fare, essendo originaria del Giappone e laggiù scoperta da Carl Thunberg, discepolo di Linneo.
Pianta attraente, ma anche resiliente e tollerante dell’aria malsana delle metropoli, viene largamente utilizzata nel verde urbano. Scoprirne la fioritura in città è affascinante, ma questa purtroppo dura molto poco e questi che rimangono sugli invernali rami spogli sono i frutti, anzi gli involucri dei frutti, che già hanno rilasciato i semi. Scarno e nobile ornamento dell’inverno.
I vasti rami carichi lasciano immaginare quale macchia di verde generoso quest’albero sarà nella bella stagione, nella piazza inondata di sole.