La vegetazione originale della California ha alcune somiglianze con quella mediterranea ed è caratterizzata da specie a foglie persistenti, coriacee, che hanno sviluppato svariate strategie per resistere al calore e alla siccità. La flora autoctona è particolarmente ricca e preservata sul promontorio di Point Loma, fra l’antico faro e il monumento al navigatore Cabrillo, un punto panoramico da cui si spazia sulla città dentro la sua baia da una parte e sull’immenso oceano dall’altra. Il rhus integrifolia, un alberello di medie dimensioni che può formare spalliere impenetrabili, appartiene alla famiglia della anacardiaceae, la famiglia del pistacchio, del lentisco (23 settembre 2008) e del terebinto (14 ottobre 2008). Ha fiori rosati che sbocciano alla fine dell’inverno e frutti rossi, bacche commestibili, come suggerisce il nome comune inglese, lemonadeberry o bacca della limonata. Infatti i nativi, gli indiani Kumeyaay suppongo, le utilizzavano per preparare una bevanda acidula, e le consumavano anche secche, come caramelle gommose. E sono gradite anche agli uccelli e ai piccoli mammiferi. E’ una pianta dotata di grande vitalità, tutta americana, un vigore con cui, lentamente, ma inesorabilmente, risorge più robusta di prima dopo gli incendi. Sulle coste del nostro Mediterraneo (quello originale e vecchiotto) il rhus integrifolia non è mai arrivato; e dovrei augurarmi che non ci arrivi mai, perchè potrebbe rivelarsi molto più adattato e robusto che molte specie locali. E soppiantarle, creando il solito problema delle esotiche avventizie invadenti e sgradite. Molto meglio che rimanga laggiù, dove è nato, sulla meravigliosa costa della meravigliosa California, il nuovo mediterraneo assolato.