Helianthemum significa letteralmente fiore del sole, una denominazione per niente originale che potrebbe essere attribuita a tante piante della prima estate. Oltre al caratteristico colore dorato dei petali, c’è chi suggerisce che questo nome potrebbe essere dovuto all’effimera e fugace vita dei fiori stessi(1), un’altra caratteristica comune a tanti esemplari che popolano i prati di giugno. L’epiteto specifico sottolinea le stesse proprietà, cogliendo la somiglianza di queste corolle dal giallo smagliante a monetine d’oro (nummulus diminutivo di nummus, moneta).
La famiglia delle Cistaceae annovera alcuni fra i fiori più appariscenti della macchia mediterranea, con vividi colori, dal rosa al giallo, spesso di discrete dimensioni, che li fanno assomigliare alle rose selvatiche. Ma a differenza della rose, i cisti non fanno cinorrodi, ovvero frutti a forma di pomodorino, ma capsule legnose, spesso di forma poliedrica, che si fessurano liberando numerosi semi.
L’eliantemo non appartiene al genere Cistus, ma del cisto ha molte caratteristiche essendo della stessa famiglia, i fiori di colore acceso a cinque petali spiegazzati, le foglie verde bruno pelose e coriacee, il frutto a capsula legnosa, che in questo caso ha forma ovoidale. E’ un arbusto strisciante, dal fusto breve e legnoso. Il suo aspetto, solido e delicato, fresco e arido insieme, rappresenta un po’ il simbolo della fioritura lungo le assolate spalliere dei pendii mediterranei. Cresce nei caldi pascoli, ma anche in ambienti montani, fino a sfiorare i 2000 metri di altezza. Si incontra nei prati, ma anche in mezzo alla roccia e alla brughiera. Molti suoi parenti, ma soprattutto ibridi, sono ricercate specie ornamentali che prosperano nei giardini assolati. per quanto riguarda le specie spontanee, in Italia esistono ben sette sottospecie e non azzardo qui una determinazione accurata. Mi pare solo che la sottospecie più probabile sia Helianthemum nummularium subsp. obscurum, ma più che altro tiro a indovinare.
Questo post è un aggiornamento di quello del vecchio blog 27 giugno 2008.
(1) Nicolini G. & Moreschi A. Fiori di Liguria Ed. SIAG Genova 1982, pag.219