Clivia miniata

Clivia miniata

Clivia miniata

Clivia miniata
frutti

Questa stupenda fioritura di Clivia miniata l’ho incontrata nel gradevole parco di villa Vicini a Zoagli.  Si tratta di un edificio dei primi anni del ‘900 donata al comune dall’ultimo erede della famiglia e circondata da un piccolo parco lussureggiante che sovrasta la ferrovia e più oltre la spiaggia.

In maggio la clivia è fiorita, ma ha già maturato grappoli di rossi frutti. Non è una pianta difficile o ricercata. Di provenienza sudafricana, si è ambientata bene nei giardini italiani.  Parente dell’amarillide, non ha bulbo, ma radici carnose. Spesso ho raccolto i semi, ma sempre dimentico di metterli a dimora.

Nerine per sempre

Nerine sarniensis

Nerine sarniensis o bowdenii

L’autunno scompiglia il giardino, è più tiepido del previsto, quasi malato. Il giardino è sempre bello, anche se quest’anno l’ho un po’ trascurato, la stanchezza, talvolta, sconfigge anche l’amore.  Abbandonato a se stesso, senza più regole, appassisce sotto i suoi frutti e nutre la terra delle sue scorie; è diventato il giardino in movemento, il giardino planetario di Gilles Clement. Accanto a piante che non esito a definire orribili, euforbie neglette (vedi 14 marzo 2010, ma anche questa) e  giganteschi crespini, crescono broccoli siciliani da semi dimenticati, cespugli di prezzemolo e basse distese di veroniche. Queste ultime fioriranno a primavera, garantito. A ottobre sono fioriti i crochi da zafferano e l’infida piracanta si è coperta di perle scarlatte.

Nerine sarniensis

Nerine sarniensis

Sull’angolo dell’aiuola più grande, dorme sempre il grosso bulbo di amarillide belladonna, che si è anche moltiplicato e produce abbondanti foglie, ma in sei anni non si è mai degnato di fiorire.
Invece non tradiscono mai le nerine, cui ho già detto in passato, da San Diego, e poi ancora qualche anno fa. Ero indecisa sulla specie, ma nel frattempo ho ricevuto una cartolina dall’isola di Guernsey, un’isola della Manica che è dipendenza della corona britannica, con governo autonomo, ma si trova non lontana dalle coste della Bretagna francese, nel golfo di Saint-Malo. La Nerine sarniensis è il giglio nazionale dell’isola e la stessa viene indicata come Nerina bowdenii, che deve quindi essere semplicemente sinonimo. Originaria dell’Africa australe, questa amarillide deve essersi ben adattata al vento dell’Atlantico, fresca e gentile com’è, forse si adatta all’aria buona un po’ dappertutto.

Aglio selvatico

Allium roseum

Allium roseum

E’ tornato a fiorire l’aglio, selvatico e imprevisto, nel prato. Delicato alla vista, pungente ed aromatico nell’odore. Si chiama Allium roseum per le sfumature rosate dei petali. Avevamo paura di romperlo, ma lui è spavaldo e robusto, oltre il tappeto di aghi di abete (sempre più maestoso l’abete, prepotente).
E’ tornato l’aglio come sei anni fa, quando lo avevo mostrato nel vecchio blog (1 maggio 2010)
“Un aglio che non si coltiva, ma si trova selvatico sui bordi delle strade di campagna e nei campi, ovunque nella regione mediterranea. In questa pianta, come in molte specie simili, i fiori sono raccolti in dense ombrelle, le quali sono inizialmente avvolte da spire papiracee. A causa dell’uso alimentare che facciamo di alcune specie di aglio (quello propriamente detto è Allium sativum), i fiori sono poco noti e si potrebbe avere difficoltà a riconoscerli. Se non fosse per l’inconfondibile odore forte e persistente che tutta la pianta emana se soffregata, un odore acre, ma appetitoso, naturalmente a seconda dei gusti … Questa specie ha i fiori rosa pallido, ovvero bianchi screziati di risa, racolti in ombrelle fitte, e portati da lunghi peduncoli. Talvolta le ombrelle contengono anche piccoli bulbilli che, cadendo, possono dare origine a nuove piante.”

Altri post sui vari tipi di Allium

Erba cipollina (2 maggio 2008)
Aglio napoletano (12 marzo 2009)
Aglio orsino e aglio delle rocce
Aglio con podalirio
Aglio triquetro
Aglio rotondo
e per altri ancora consultare la voce Allium nell’indice

L’aglio era classificato nella famiglia della Liliaceae, poi brevemente attribuito a una famiglia più specifica, tutta sua, le Alliaceae, e definitivamente inserito da APG III nelle Amaryllidaceae.

Ancora nerine

nerine bowdenii
I bulbi di nerine che avevo piantato a primavera, senza eccessivo ottimismo, sono finalmente fioriti. Sulla specie non ho certezze, non c’era scritta sulla confezione, così mi è parso plausibile un n. bowdenii, una delle più coltivate, a fioritura autunnale appunto. Ma potrebbe essere anche n.undulata, ancora più tardiva della precedente, perchè davvero mi pare che i petali siano leggermente ondulati. Un lungo viaggio comunque, dall’Africa australe fino al mio giardino, fiori inaspettati, mentre l’autunno sta arrivando davvero.
Poco lontano dalle generose nerine, il bulbo di amarillide belladonna invece non si è ancora degnato di cercare la luce; ma so che è lì sotto, vivo e vegeto e forse un altr’anno …

Haemanthus coccineo

haemanthus coccineus

Haemanthus coccineus

Questo raro genere di piante viene da molto lontano, dall’emisfero australe, fra Africa e Oceania. Si possono coltivare, ma più spesso si amirano nei giardini botanici. I fiori, come in altre amarilli quali la belladonna, spuntano dal bulbo prima delle foglie, dando l’impressione di emergere dalla nuda terra.

Qui fotografato all’orto botanico di Genova, settembre 2010

Aglio rotondo

Allium sphaerocephalon

 

E’ stato l’ultimo a fiorire degli agli piantati in giro per ornamento, mesi dopo dei suoi fratelli maggiori, che avevano fatto grandi palle di colore fra la fine di aprile e i primi di maggio. Quest’aglio nostrano, più modesto e composto, si chiama aglio a testa tonda, o anche aglio delle bisce.

L’aglio era classificato nella famiglia della Liliaceae, poi brevemente attribuito a una famiglia più specifica, tutta sua, le Alliaceae e definitivamente inserito da APG III nelle Amaryllidaceae.

Allium siculum

Allium  siculum
Questo è un aglio veramente straordinario, almeno per due ragioni. Ancora prima di manifestare qualsiasi intenzione di fiorire, riesce a stupire con lunghe foglie carnose a sezione triangolare, che si arrotolano su se stesse come magiche spirali. Il fiore è veramente originale, formato da un ombrello rotondeggiante di campanelle ricadenti, di colore giallo, con sfumature rosse ed oro.

Anche gli Allium sono stati colpiti profondamente dalla rivoluzione dell’APGIII (vedi quanto scritto su valerianella). Appartenenti da sempre alla famiglia delle liliacee, erano in un secondo momento stati assegnati a una famiglia tutta per loro, Alliaceae. Tuttavia questa nuova famiglia è stato soppressa dalla nuova classificazione APGIII, che li ha inseriti nelle Amaryllidaceae. La nuova classificazione non è un capriccio intellettuale o una rivisitazione di vecchi concetti in una chiave nuova. Le sue radici sono profondamente scientifiche ed innovative, perchè si basa in gran parte sulla genetica e sulla biologia molecolare delle piante. Cioè le classifica non soltanto in base all’aspetto, ma piuttosto in base all’essenza, al programma genomico che ciascuna specie contiene e che la rende così diversa eppure simile a tutte le altre. Quando la classificazione genetica sarà veramente compiuta, forse si scopriranno analogie e discrepanze inattese e forse molte parti della classificazione classica si dissolveranno come nebbia al sole. Quindi per ora… Amaryllidaceae siano

Allium ostrowskianum

Allium oreophilum
Secondo la mia amica Irena che me lo ha regalato, questo piccolo aglio dagli attraenti fiori rosa scuro si chiama Allium Ostrovsky, nome che suggerirebbe una sua origine dall’Europa orientale. E come dubitarne, visto che Irena vive in Polonia? Il nome scientifico dovrebbe essere allium oreophilum ovvero ostrowskianum. E’ originario della montagne dell’Asia centrale (Turkestan orientale) e il suo nome significa ‘amante delle montagne’. E’ una pianta di taglia piccola, cresciuta fine e quasi nascosta. Ma porta fiori deliziosi, nitidi e delicati, ogni corolla larga poco più di un centimetro.

Irena mi ha spedito un grosso sacco di bulbi, iris e allium, la maggior parte dei quali ha fatto fiori mirabili, come quello fotografato una settimana fa con il podalirio. Anche se alcuni non ce l’hanno fatta (forse non li ho compresi come avrei dovuto, non li conoscevo per niente), spero di essere più fortunata e meno maldestra con loro il prossimo anno.

L’aglio era classificato nella famiglia della Liliaceae, poi brevemente attribuito a una famiglia più specifica, tutta sua, le Alliaceae e definitivamente inserito da APG III nelle Amaryllidaceae.