Fiori e foglie... una pianta al giorno
Amo moltissimo le piante. Soprattutto i grandi alberi, le creature più generose della terra. Ma anche le piccole erbe di prato, persino quelle più impudenti, che si ostinano a resistere ai miei tentativi di estirparle dalle aiuole del giardino. Poca gente osserva le piante, forse le trovano noiose. Pochi sanno riconoscere un leccio, o addirittura distinguere un ippocastano da un tiglio. E' un vero peccato, le piante non sono affatto noiose, e in questo diario botanico io voglio presentare ogni giorno una pianta diversa, del giardino, del campo, del bosco
Naturalmente questo blog non ha pretese scientifiche né manualistiche. E' solo una piccola raccolta di pensieri, mentre osservo le piante, con la speranza di imparare a conoscerle meglio.

Domenica, Marzo 28, 2010
Tulipani

Sono fioriti i primi tulipani. Ne avevo comprato numerosi, un sacchetto di bulbi, senza annotarne il nome. Non importa adesso, sono tulipani. Li ho messi nella terra a novembre e quasi subito hanno fatto capolino i primi getti, coraggiose punte di verde. Hanno aspettato, docili che finisse l'inverno, e continuavano a crescere. Fino ad adesso, che escono con il loro colori sgargianti, magici gigli d'oriente che non temono gelo e intemperie.



I tulipani d'Olanda. Con l'Olanda c'entrano poco, essendo nati fra Persia e Turchia, ma adatti al mondo e ai primi tepori di primavera. Ci sono questi meravigliosi rossi con le foglie screziate, e i nani precoci, rossi anche loro, a fiore doppio. Ora aspetto gli altri. A dispetto dei dettami del giardinaggio, li ho scelti tutti diversi.

Finalmente una settimana di vacanza. In questa stagione sarà un'indigestione di fiori e foglie :-)) - arrivederci al 6 aprile -

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Sabato, Marzo 27, 2010
Geraneo comune







Questo geraneo è davvero molto comune, diffuso ovunque. Ma non sui balconi, come il pelargonium coltivato, chiamato impriamente geraneo. Questo geraneo si incontra nei viottoli erbosi e sul bordo dei prati. Ha petali rosa, smarginati, e foglie e steli coperti di soffice peluria. Sono tanti i geranei che così si incontrano nei prati e giardini. Non assomigliano poi molto ai pelargoni dei nostri terrazzi, ma sono inconfondibili i loro frutti, a forma di becco di gru.




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Venerdi, Marzo 26, 2010
Arabetta maggiore

Fioriscono bianche e stellate, le brassicacee selvatiche. Sono tante, e si assomigliano tutte e poco mi aiutano a distinguerle i colori, bianco, giallo o rosato dei fiori. Fra quelle a fiori bianchi, le arabette (genere arabis, ma anche arabidopsis) devono il loro nome al fatto che alcune di loro crescono in luoghi aridi, come i deserti dell'Arabia. Non credo che questo sia vero per questa arabetta, che cresce nei luoghi ombrosi, ai bordi delle strade, lontano dalla costa e dalla sabbia. Una pianta qualsiasi, banale, senza alcuna virtù. Ma eretta ed altera tanto quanto basta da meritarsi quell'aggettivo 'turrita', guarnita di torri, come fosse un maniero.

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Giovedi, Marzo 25, 2010
Muschio

Mentre ancora mi sfugge il tempo e l'occasione per andare a caccia dei fiori di stagione, sono rimasta affascinata da questo muschio pioniere, che cresce praticamente dappertutto. Vegetali primordiali, più ancora di felci ed equiseti, i muschi non sono piante vascolari e sono un mondo a parte.
La tortula muralis ha rizoidi (radici non trofiche, ma soltanto di ancoraggio) che penetrano nella matrice cristallina di calcari fino a 5 mm, cioè si abbarbica alle rocce con robusta tenacia. E "fiorisce", a suo modo, su sottili peduncoli dorati.

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Mercoledi, Marzo 24, 2010
Aristolochia

Non so se è già fiorita, ma in ogni caso manca poco, ed io non potevo aspettare a mostrare questa pianta così curiosa ed originale, ritrovata per caso nell'archivio delle mie diapositive, di quando ero più giovane e le macchine fotografiche avevano la pellicola.
Sembra una pianta carnivora, ma non lo è. Gli insetti li cattura e non li divora. I malcapitati scivolano, è vero, lungo la cera del suo tubo fiorale, e cadono nella sua trappola. Lei se li tiene stretti per mezzo di una barriera di peli che impedisce loro di uscire. Ma non appena avviene la fecondazione, i peli appassiscono e gli insetti sono liberi di andarsene via e trasportare il polline di cui si sono imbrattati verso un altro fiore, permettendo così un'impollinazione incrociata.
Che strategia!
Piante attraenti e inquietanti, velenose, ma venerate nei tempi antichi come depositarie di misteriose quando infide proprietà medicinali. Ora si pensa che da quel punto di vista sia meglio starne alla larga, guardare e non toccare.

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Lunedi, Marzo 22, 2010
Polmonaria

Quest'erbetta, così simile alla borragine, ne condivide molte caratteristiche, la famiglia (borraginaceae), le foglie pelose e ispide, ma commestibili, e i fiori dolcissimi. Fiori differenti però, stellati e azzurri quelli della borragine, a calice, rosso viola fino al lilla azzurrato quelli della polmonaria. Inconfondibili sono le sue foglie cuoriformi cosparse di macchie biancastre che per la credenza popolare rappresentano proprio i polmoni malati che l'erba aiuta a risanare. Da cui il nome e la fama.




Fiore della primavera, sboccia, si dice, quando comincia a cantare il cuculo la cui voce in ogni campagna e montagna annuncia che l'inverno è davvero finito.
Ho rispolverato queste fotografie un po' vecchiotte, e che soffrono di una scannerizzazione di qualità scadente perchè avevo nostalgia dei fiori di polmonaria, prigioniera di una città oscura e nebbiosa e di una primavera che fino ad oggi ci ha mostrato soltanto il suo volto bagnato.





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Domenica, Marzo 21, 2010
Violaciocca gialla

Le violaciocche sono piante dai fiori molto attraenti, appartenenti alle crucifere, così dette proprio perchè tutte le piante di questa famiglia presentano fiori a quattro petali, a forma di "croce". Si tratta di piante spontanee, e talvolta coltivate per il dolci fiori, generose e di poche pretese, perenni o annuali, ma che facilmente si riseminano nello stesso posto. Con il nome comune di violaciocche si intendono diversi generi, per esempio il genere matthiola (vedi anche 5 giugno 2009) e il genere erysimum. La violaciocca gialla è pianta mediterranea naturalizzata da tempo come semplice genere ornamentale, di antica tradizione sia per la sua bellezza che per le sue supposte doti curative (ma in questo caso la tradizione deve essere smentita, perchè la pianta è velenosa). Cresce sui muri e fra le vecchie pietre, qui nel vano di una finestra di un rudere, presso il castello di Calice al Cornoviglio (La Spezia), marzo 2002.

Buona primavera !

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Giovedi, Marzo 18, 2010
La stagione delle rosacee in fiore



E' arrivata la stagione, breve e intensa, degli alberi in fiore.

Il blog si prepara a grandi mutamenti. Restate con me. In questi giorni non sarò assidua, ma tornerò presto

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Domenica, Marzo 14, 2010
Euforbia minore




Piccola, scarmigliata, scomposta. Non è certo attraente quest'erbetta giallo verde, a tratti arrossata, e ancora di più nella luce radente del tramonto. Vessata dalle intemperia, prospera in ogni stagione, dall'apparenza debole, ma testarda. Contiene lattice velenoso, ma anche sostanze medicamentose. Mai fidarsi delle euforbie, mai sottovalutarne le potenzialità

I fiori preziosi si fanno desiderare, anche perchè purtroppo riesco poco ad allontanarmi da casa in questi giorni. Così mi rimane soltanto qualche erbetta zingarella.

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Sabato, Marzo 13, 2010
... ma la primavera è ancora lontana






Un ramo di pruno fiorito si staglia sulla città. E' marzo 2009, oggi gli stessi sono ancora rami spogli. Pazienti aspettiamo.














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Venerdi, Marzo 12, 2010
Pioppo tremulo







Pianta femminile con infiorescenza.
Penduli fiori verdi ornano i rami spoglie del pioppo cone festoni e gioielli, luccicanti al sole.
(marzo 2009)

Il pioppo tremulo è un albero molto comune sulle colline di questa zona (vedi anche 1 novembre 2008 e 1 dicembre 2009).









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Giovedi, Marzo 11, 2010
Radicchio selvatico



Pianta alimurgica, cioè alimentare, come dice il nome comune è una specie di radicchio. Come radicchio dei campi sono però conosciute erbe differenti, composite dai bei fiori colorati, fra cui anche quella cichoria intybus che il fiore ce l'ha azzurro (10 settembre 2009). E' sempre naturalmente il nome scientifico che fa testo. E i fiori non contano perché quando la pianta è fiorita le foglie non sono più buone a nulla. In questo caso, le foglie sono inconfondibili, stracciate in segmenti a dente, che tendono a sovrapporsi. Per il resto è un'altra margherita gialla, singola sullo stelo come il tarassaco, ma più esile di quello. Siamo nella stagione della raccolta delle erbette di campo, per chi ha tempo e fantasia per dedicarsi a questa occupazione e ai suoi sapori.




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Mercoledi, Marzo 10, 2010
Euforbia mandorlo
Fra qualche mese, forse soltanto qualche settimana, questa pianta sarà così diversa da quello che appare in questa fotografia da non sembrare davvero la stessa pianta. Sulla sommità dell'esile fusto ligneo, con le sue foglie affusolate verde cupo, sbocceranno gli incredibili fiori delle euforbia, i ciazi, infiorescenze che simulano un unico fiore. Fiori verde chiarissimo, con sfumature gialle. Oggi però dobbiamo accontentarci di questo germoglio di fine inverno, che già reca gli elementi indispensabili per riconoscerlo, le foglie ovali del mandorlo e il lattice aspro delle euforbie. Cresce nel sottobosco di latifoglie, ed uno dei suoi nomi comuni è euforbia delle faggete (qui, però, sono castagni).

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Martedi, Marzo 09, 2010
Erica arborea

Le eriche arborea e scoparia sono due piante molto simili. Dalla pelosità che intravedevo sui fusti, ho interpretato questo esemplare come 'arborea', ma potrei sbagliarmi. Come sempre, poco male, un nome non è tutto, come diceva Shakespeare.
Entrambe le specie sono molto diffuse in questa zona, entrambe fioriscono precocemente coprendosi di bottoncini rossastri che si apriranno ben presto in campanellini bianchi. Entrambe possono venire usate per fabbricare scope da giardino. Entrambe mostrano una singolare resistenza agli incendi, la parte aerea brucia velocemente, ma altrettanto velocemente si rigenera dai polloni. L'erica arborea è certamente più alta e robusta, un vero alberello di legno duro, dal cui ceppo basale si ricava la famosa radica per fare le pipe. Viene detta scopa maschio o scopone, mentre l'erica scoparia, più esile e snella, si chiama scopa femmina o scopa gentile.


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Lunedi, Marzo 08, 2010
Giunchiglia
Ho sempre chiamato questo attraente narciso coltivato 'giunchiglia', ma mentre cercavo quale nome vero, scientifico, darle, mi sono resa conto che giunchiglia si può chiamare volgarmente qualsiasi narciso, e che giunchiglia è anche usato per ragazza attraente, che della sua bellezza fa professione. Non ci avevo mai pensato. Non vi è dubbio che le giunchiglie siano belle, forma raffinata, colore brillante, angoli di sole sulle foglie secche dell'inverno. In più sono piante generose, crescono dappertutto e si moltiplicano con gioiosa vitalità. Ne crescevano aiuole intere in una casa in collina che frequentavo anni fa. Però sono ancora peggio dell'iris (vedi 28 aprile e 7 maggio 2008 ), la loro fioritura è breve e intensa, primizia di stagione; poi restano soltanto le foglie, verdi, lunghe e molli, abbondanti e monotone. Confesso che durante l'estate avevo solo voglia di liberarmene. Pensavo: rimetterò giù i bulbi in autunno, anzi qualcuno rimarrà certamente per terra, c'erano sempre troppi. Ma a marzo mi piace veder fiorire le giunchigle, anche nelle aiuole abbandonate, sotto i rami secchi del rovo e della vitalba. Ragazze belle, appariscenti, semplici, dalla corta stagione.

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Domenica, Marzo 07, 2010
Farfaraccio vaniglione

Un piccola scoperta, uscendo dal bosco ancora troppo spoglio, sul bordo della strada, ai margini di una scarpata, come sempre ingombra di rifiuti. Pessima abitudine dura a morire quella di abbandonare ciò che non serve più in grembo all'ambiente, con la colpevole illusione che possa scomparire in modo indolore. Ignoranza pigrizia disprezzo ... rimando a qualche giorno futuro ulteriori riflessioni su questa pratica deleteria.
Mi ha sorpreso, dicevo, questo farfaraccio, detto 'vaniglione', fragrans forse per distinguerlo da altri dall'odore meno gradevole. E' una composita con petali rosati e foglie a cuore di dimensioni che possono diventare considerevoli. Il nome del genere deriva dalla parola 'petasos' che in greco significava un cappello a larghe tese. E davvero le foglie delle piante di questo genere possono servire da copricapi, riparando anche dalla pioggia perchè sono ampie, spesse e molto impermeabili. Questo è vero soprattutto per quel farfaraccio comune, petasites hybridus, tipico dei luoghi umidi, le cui foglie possono raggiungere gli 80 cm di larghezza. Questo fiore non è specie comunissima, anche se tutt'altro che ricercata; cresce in gruppi e forma colonie. Molto simile, ma bianca è la specie alpina mostrata il 14 aprile 2009.


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Sabato, Marzo 06, 2010
Euforbia calenzuola

Questa trista stagione ci regala qualche raggio di sole con il contagocce, mezza giornata e via, già si alza il vento gelato e il cielo torna plumbeo. Avremo, come dicono le previsioni meteo, ancora una spruzzata di neve marzolina? Non c'è da sorprendersi che la natura sia ancora assopita, infreddolita e dolorante. Anche se finalmente è fiorito il mandorlo (il 'mio' mandorlo, vedi 14 febbraio 2009) e le primule (7 marzo 2009 e 24 gennaio 2010) non si risparmiano, i colori dominanti nei prati sono ancora il giallo bruno delle foglie secche e il verde delle erbe testarde. L'euforbia di oggi è certo un'erba testarda, colorata e tenace, capace di coprirsi di fiori verde gialli, quelle strambe infiorescenze dette 'ciazi' che caratterizzano tutte le euforbie. Piante facili da riconoscere perchè il loro fusto contiene un lattice bianco e irritante. Ce l'ha anche la poinsettia, euphorbia pulcherrima o stella di Natale. Però la poinsettia non si incontra come la calenzuola a tutti gli angoli delle strade, sul bordo dei viottoli, negli incolti, fra l'immondizia e le macerie, praticamente in tutto, proprio tutto, il mondo.

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Mercoledi, Marzo 03, 2010
Pino dell'Huang Shan







Pensando alla Cina, e al mio viaggio del 2003, non posso non pensare al pino dell'Huang Shan, letteralmente Montagna Gialla, una specie di pino così battezzata dallo studioso cinese (immagino fosse un botanico) W.Y.Hsia. Il Pinus huangshanensis, o meglio p. hwangshanensis è una specie molto affine a P. taiwanensis , pino di Taiwan, e a al P.luchuensis del Giappone.

Pagine di riferimento
pino dell'Huang Shan

Huang Shan - Montagna gialla


scritto alle 08:44 da CarlaFed ::    COMMENTI


Martedi, Marzo 02, 2010
Magnolia denudata


Dopo l'India, la Cina. Si sta avvicinando la stagione in cui fioriscono le magnolie denudate, cioè le magnolie decidue, che si coprono di fiori vistosi sui rami spogli (vedi anche 5 aprile 2009). Questa specie, fotografata nel campus dell'USTC di Hefei, nel marzo 2003, è forse la magnolia precia, originaria dell'Asia orientale. Porta grandi fiori bianchi, a calice, dall'inebriante profumo. Ha una grazie molto cinese ed è bello soprattutto come i suoi rami fioriti si stagliano contro rosso mattone del muro di un edificio, ovviamente, popolare.

scritto alle 18:46 da CarlaFed ::    COMMENTI


Lunedi, Marzo 01, 2010
Bauhinia (purpurea)

Sempre India, sempre marzo 2003. Qui siamo nel giardino del Forte Rosso di Agra, non lontano dal Taj Mahal. Purtroppo però la stagione non era quella giusta per regalarmi i lussuosi fiori rosso viola della bauhinia purpurea, parente di quella bauhinia forficata, brasiliana a fiori bianchi, che ho conosciuto nell'orto botanico di Lucca (9 novembre 2009). Non a caso questa pianta, di origine cinese, ma di casa in India, è nota con il soprannome di 'albero delle orchidee'. Le foglie delle due specie sono abbastanza simili, anche se queste foglie della b. purpurea mi sembrano più sottili. I fiori, di tutte e due, continuano a sfuggirmi.

scritto alle 11:44 da CarlaFed ::    COMMENTI


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