Assopito dall’inverno, da questa fiera tramontana che attraversa inesorabile il cielo gelido e terso, inaridito da un freddo che non è gelo e non è neve, ma ammutolisce il respiro, il prato aspetta. Non c’è traccia degli animaletti che lo popolano, solo qualche chiocciola sigillata, non saprei se viva, sotto pietre o foglie, rigide e mute. Forse qualche insetto ha bucato le foglie delle fave. I gatti escono veloci e chiedono in fretta di rientrare. Ma talvolta si attardano, nell’assolata aria frizzante, e il loro pelo è sempre più folto e brillante.
I bulbi non si attardano, fra pochi giorni, neve o non neve, saranno pronti a fiorire, crochi di fine inverno e minuti giaggioli.