Dillenia indica è una bella pianta asiatica che in quasi tutte le lingue si chiama ‘mela degli elefanti’, in inglese elephant-apple, in francese pomme d’éléphant, in spagnolo manzano de los elefantes e naturalmente in brasiliano, cioè in portoghese, maçã-de-elefante. Solo in italiano non ha nome, probabilmente perchè non ne ha bisogno essendo quasi completamente sconosciuta, ma dobbiamo chiamarla noi, mela degli elefanti. E’ un piccolo albero, rotondeggiante e molto ornamentale, dalle lunghe foglie lucide, solcate da nervature regolari. I fiori pare siano vistosi e profumati, ma io non li ho mai visti. E i frutti, le famose mele, sono verde giallo brillanti, globose, ricoperte dal calice carnoso, che sono i sepali ispessiti del fiore.
Gradito alle scimmie e agli elefanti (da cui il nome), il frutto della Dillenia non è molto consumato dagli umani così com’è, per il sapore acidulo e poco allettante, ma viene usato soprattutto come addittivo naturale nelle salse, per insaporire il curry, marmellate e gelatine. Tutta la pianta contiene principi attivi salutari che ne hanno fatto una protagonista della medicina popolare. Viene impiegata in India e Vietnam per curare varie affezioni intestinali, che vanno dalla stitichezza ai dolori addominali, ma anche l’inappetenza, la febbre, la tosse, e la stanchezza. In campo cosmetico e dermatologico, estratti di questa pianta sono efficaci rimedio contro la forfora e le macchie scure della pelle. E’ sempre abbastanza sorprendente scoprire per quante diverse affezioni una pianta possa essere utilizzata dalla medicina tradizionale. Sorprendente, ma non troppo, se ci addentriamo nella fitochimica delle piante per scoprire quante diversi componenti attivi, antiossidanti come flavononi e flavonoidi, terpeni come acido betulinico e molto altro ancora, contiene la scorza, la radice, il fiore e il frutto di questa pianta, come diversi e svariati sono i componenti attivi di tutte le specie vegetali.
La famiglia, Dilleniaceae, diffusa in Asia e Australia e negli ambienti tropicali e subtropicali, è una di quelle che ancora ci serbano interessanti sorprese. Per me è già stata una sorpresa incontrarla, in Brasile naturalmente, perfettamente a suo agio al bordo della serra, con le sue mele luminose e pulite.