Un nome arcano per un’altra acantacea delicata e ricca di principi officinali, Asystasia gangetica, che mi suggerisce quale potrebbe essere il suo probabile luogo di origine, l’India.
Pianta di facile ambientazione, ha tutte le caratteristiche per attecchire stabilmente e diventare invasiva nei luoghi dal clima caldo e mite. La sotto specie A. gangetica micrantha è già nel famigerato indice delle piante nocive e bandite come pericolose infestanti dalle campagne australiane.
In inglese ha molti nomi, violetta cinese, violetta delle Filippine e digitale rampicante. Con la digitale, che in inglese si chiama ‘foxglove’, guanto di volpe, non ha nulla a che fare e soprattutto non contiene alcun principio cardiotonico tossico. Viceversa è molto usata in etnomedicina, nei paesi dove prospera senza essere perseguitata, Sud Africa, India, Camerun, Nigeria e Kenya per esempio. Può essere impiegata per diversi generi di problemi, dall’ipertensione, ai reumatismi, all’asma, ma anche per il diabete e come vermifugo.
E’ anche una graziosa pianta ornamentale, volubile, generosa, anche se ovviamente teme il freddo.