Che cosa hanno in comune questa vanitosa pianta australiana e il giovane patrizio romano Caio Muzio Scaevola che si arse la mano destra per sfidare il re etrusco Porsenna?
Della famiglia delle Goodeniaceae, Scaevola è una pianta che incanta per la forma singolare dei suoi fiori, le cui corolle sembrano tagliate a metà e ricordano dei piccoli ventagli, i ventagli delle fate in inglese (fairy fan-flower). Tuttavia è a una mano che dovette pensare chi coniò il nome, la sola mano rimasta a Caio Muzio dopo la sua impresa. Le analogie finiscono qui, ma l’infarinatura di storia romana della nostra adolescenza ci aiuta a tenere a mente il nome di questa nuova inquilina abbastanza esotica di terrazzi e giardini. E’ generosa e si slancia ricadendo verso il basso con i sui lunghi steli, fasciati dalle foglie densamente decorrenti, come una corazza.
Si dice pianta tollerante della siccità, ma tutto è relativo e nelle estati torride come questa vi chiederà costantemente da bere, specialmente se l’avete costretta in vaso per goderne di più la fioritura. Già la fioritura. Ma chi l’ha detto che una corolla deve essere circolare, rotondi sono i fiori banali, attinomorfi, sempre uguali a se stessi comunque li si guardi. Invece questi fiori ci spiegano senza ombra di dubbio che significa essere zigomorfo, gli originali, cinque petali e un solo, unico asse di simmetria. Le Goodeniaceae presentano tutte fiori con morfologie diverse tanto che gli angoli che formano i petali fra di loro diventano un carattere distintivo per riconoscerle.