Erica d’inverno

Erica carnea

Erica carnea

D’inverno fiorisce l’erica carnea, la più coraggiosa di tutte le eriche. I suoi cuscinetti rosa svettano sulla paglia appassita del prato e fra le pietre livide. Proprio per questo si chiama carnea, carnicina, per il colore dei suoi fiori. Li guardo da vicino e vedo una corolla a forma di botticella, con quattro petali poco divisi, contornata da un calice breve e leggero, con i sepali lievemente rosati. Le antere, brune, spuntano dalla sommità della corolla e lo stilo, chiaro e filiforme, svetta con la punta rosata dello stimma.

Erica carnea

Erica carnea

L’erica è una pianta magica, una pianta da fate. La famiglia conta diverse centinaia di specie, semplici e appariscenti, frugali, ma ricercate. Il giardino delle eriche è la brughiera (brugo è il nome volgare della da noi comunissima Calluna vulgaris, un’ericacea che fiorisce d’estate), una campagna rocciosa e scoscesa, battuta dal vento. Piante rupestri, le eriche vogliono suoli umidi e acidi, il famoso terreno d’erica in cui prosperano anche rododendri e camelie. Piante legnose, hanno foglie sottili e pungenti, ma i loro fiori hanno colori sgargianti.
Oltre alla carnicina, in Liguria si trovano altre tre specie di eriche, E. cinerea, che assomiglia alla carnea ma fiorisce più tardi, E.arborea e E. scoparia (vedi anche 9 marzo 2010), che hanno un portamento simile e i fiori bianchi. La loro sorellastra Calluna vulgaris, quella che tutti chiamano erica, ma erica non è, si distingue perché i suoi fiori hanno una geometria piuttosto diversa, il calice è più lungo della corolla e questa ha petali divisi.

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