Dittamo

Dittamo Dictamnus albus

Dictamnus albus

Sul bordo della strada, scendendo da Creto verso la val Bisagno, ecco una fioritura straordinaria, alti grappoli rosa che mi sfilano velocemente accanto in mezzo all’erba alta del pendio. Così devo fermarmi, tornare indietro, vedere, fotografare. Dictamnus albus , dittamo o frassinella, è un fiore stupendo, dall’intenso profumo di limone. L’aroma è dovuto a un’essenza estremamente volatile, che nel periodo di massima evaporazione, può essere facilmente incendiato accostando ai fiori una candela accesa. Per questo gli inglesi lo chiamano ‘Burning bush’ cespuglio infiammabile e l’emblematica floreale gli ha conferito il valore simbolico di ‘Fuoco d’amore’.

Dittamo

Dictamnus albus

Appartiene alla famiglia della Rutaceae, quella stessa di Ruta chalepensis (vedi 11 maggio 2009) e Ruta graveolens, altra pianta dal forte odore, in questo caso non sempre così apprezzato da tutti. Il dittamo ha un fiore è appariscente, ma delicato, nobile, elegante. In mezzo alla corolla, dieci lunghi stami si incurvano progressivamente via via che il fiore matura, mentre lo stilo e lo stimma continuano a nascondersi nel cavo dei petali, così da costringere gli insetti a scorrere sugli stami per raggiungere in nettare, assicurando così la preziosa fecondazione incrociata. Occorre che un fiore così bello serva a qualcosa? Conosco appassionati della flora che non hanno molta considerazione per le piante ‘non utili’ (la parola inutile per una pianta non esiste) e altri che disdegnano, quasi come volgari, gli usi officinali e alimurgici dei fiori e ne prediligono l’estetica. Ebbene il dittamo, oltre essere bello, ha conosciuto una notevole importanza come essenza medicinale e viene tuttora indicato come rimedio a crampi e spasmi dello stomaco, della mancanza di appetito e anemia, mentre le sue essenze profumate possono essere usate in liquoreria.

 

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