Che dire di questa pianticella minuta, a dispetto del nomignolo accrescitivo che le ha riservato la fantasia, che i manuali definiscono con un eufemismo ‘poco appariscente’, dai fusti lanuginosi e i fiori microscopici?
La famiglia delle Rubiaceae è una delle più numerose e popolate nell’ambito delle angiosperme (oggi dette magnoliophyta), ma quasi tutte le specie di questa famiglia vivono nelle regioni tropicale e subtropicali. Così nelle regioni temperate, le rubiacee sono rappresentate da piccole piante di poca presenza, come la robbia selvatica, 24 giugno 2009, onnipresente nella macchia mediterranea, e i vari esponenti del genere galium (vedi per esempio il caglio attaccaveste, 13 maggio 2009, e il caglio zolfino), tanto diffusi quanto inosservati.
In ‘Usi e tradizioni della flora italiana’*, la trovo menzionata soltanto come erba da pecore e come vermifugo. D’altronde non esiste erba, tranne forse quelle veramente, ma veramente, tossiche, che non avesse per la civiltà contadina un qualche utilizzo. Io per me sono contenta di avere fatto la sua conoscenza, in quello strano pezzo di parco che è il sentiero fluviale del Magra, a Sarzana (La Spezia).
* P.M.Guarrera, Aracne Ed. 2006