Queste piante sono conosciute fin dall’antichità (il solito Plinio) per le presunte proprietà lenitive e antinfiammatorie. Reseda deriva da resedare, latino che significa lenire, calmare. Dico tuttavia ‘presunte’ perché oggi le resede non sono più ritenute in possesso di virtù terapeutiche e non vengono più prese in considerazione. L’unico utilizzo pratico di queste piante, anche se non più utilizzate veramente per questioni di economicità, è la tintura della stoffe. Il colore giallo ottenuto dalle fascine della reseda biondella bollita in acqua era considerato la tinta gialla più bella e persistente che si potesse ottenere.
Le resedaceae sono una piccola famiglia indipendente, affine alle crucifere e alle capparidaceae. Queste piante si adattano molto bene nei giardini, che allietano di colori e profumi.
Ho incontrato questa pianta, la cui fioritura era appena cominciata, lungo un viale periferico, verdeggiante e ciclabile a Münster, ieri città del terrore anabattista e poi città ove venne siglata la “Pace di Vestfalia” che, nel 1648, mise fine alla Guerra dei Trent’anni che aveva coinvolto le maggiori potenze europee e che aveva devastato molte parti della Germania, oggi ridente cittadina dell’operosa Vestfalia.