Questa è la terza specie di orchidea che ho incontrato nella radura della caprette, il giorno 30 maggio 2010. In un certo senso è la più spettacolare, senza nulla togliere alle altre. Questa pianta è spesso attribuita al genere Anacamptis e quindi in molti manuali si può trovare come Anacamptis papilionacea; così io uso entrambe i nomi, prendendoli un po’ come sinonimi.
E’ più frequente nei luoghi aperti, su suoli calcarei o debolmente acidi. Ho già detto della mia ignoranza su rocce e substrati; probabilmente il bosco rado del pendio, dove crescono i lilioasfodeli, che prediligono substrati silicei, è diverso da quello della radura, più esposta ed erosa dal vento.
Il fiore di questa pianta è di un’eleganza mozzafiato. Bisogna guardarla da ogni lato per apprezzarne tutte le sfumature. I due piccoli petali si spingono in avanti formando un casco rosso, il labello ha il margine ondulato ed è cosparso di venature a ventaglio.
Accanto alla forma lilla e violetta, ne cresceva un paio di esemplari bianchi, o meglio rosa pallido, delle stesse forme incantate.
Ancora niente di eccezionale, per gli esperti si tratta di una delle orchidee più comuni.