La Viola di Bertoloni (Viola bertolonii) è un endemismo dell’entroterra di Voltri e parco del Beigua, quell’Appennino ligure occidentale ormai riconosciuto dal punto di vista geologico come lembo orientale delle Alpi. Negli endemismi, la vocazione territoriale delle piante arriva al limite estremo, una specie presente soltanto in una porzione di territorio e assente in tutto il resto del globo. O quasi. Sì perché esistono endemismi molto particolari, in cui una certa specie si ritrova in due locazioni abbastanza lontane fra di loro, e, apparentemente, solo in quelle. Come in Sardegna e in Spagna. Comunque non è questo il caso della viola di Bertoloni (così detta in onore di uno dei più grandi botanici italiani, fra l’altro pure in odor di Liguria, seppure dell’estremo levante, essendo nato a Sarzana). Questa pianta, simile ad altre viole del gruppo di Viola calcarata, compare solo nella zona che ho citato prima. Indicata come rarissima nel trattato di Sandro Pignatti del 1982 e a rischio estinzione(1), negli ultimi anni pare si sia ripresa bene e prosperi ampiamente nel suo territorio. Infatti si incontra facilmente a mazzi e gruppi in quella zona, come in questo caso, in località Pratorondanino, non lontano dal giardino botanico, ma fuori da questo, lungo la strada sterrata che si dirige verso i Piani di Praglia. Non ho faticato molto ad identificarla. Pare che da quelle parti, con queste caratteristiche, ci sia solo lei.
(1)Nel testo, vol.2 pag 114, si precisa anche che ‘si tacciono le località precise per motivi di conservazione’.