Nell’ultimo dei giorni della merla, il periodo più freddo dell’anno, il sole splende a tratti e l’aria è frizzante. L’inverno è nel suo culmine e davvero ancora non lo ha ancora raggiunto. Nevicate a febbraio e inizio marzo sono comuni nella nostra memoria. Ma alcuni fiori hanno già percepito che le giornate hanno smesso di accorciarsi. Anzi, si stanno allungando. Per questi crochi dorati, arrivati addirittura dalla Polonia, è ora di sbocciare. Giallo intenso, da stordimento e petali perfetti.
L’inverno, forse arriverà da domani, portando neve e bufera. Ma per loro, che brillano come sole in mezzo alle foglie secche, per loro è già finito.
Si tratta di una varietà da giardino che ho attribuito, non so se correttamente, alla specie chrysanthus, che non è spontanea nella nostra flora. Fiorisce così precocemente nell’inverno che viene anche detto ‘croco della neve’. Si ibridizza facilmente con il Crocus biflorus che ha caratteristiche simili ed è spontaneo in Liguria e in tutta l’Italia. Molte varietà in commercio sono effettivamente ibridi di biflorus e non saprei certo dire nulla di preciso rispetto alla mia varietà, di cui mi è stato tramandato solo il nome pienamente meritato di “Saturnus gold”. Certo si tratta di un fiore semplice e generoso, che sopporta di essere dimenticato per quasi 11 mesi all’anno per mostrarsi così unico e impavido quando quasi nessun altro osa.
Altri fiori temerari:
Iberide perenne