E’ arrivata la stagione dei cisti, fiori selvatici e affascinanti dalla bellezza elegante ed effimera. Frase questa che probabilmente si adatta alla maggior parte dei fiori spontanei. Il cisto rosa della foto a destra è originario della collina imperiese, si chiama Cistus albidus, anche se il colore dei suoi petali varia dal rosa acceso al lilla delicato, con il centro illuminato di giallo. Molto simile al cisto fotografato sotto a destra (che riprendo dal post del 4 maggio 2009, nel mio vecchio blog), che fiorisce sulla sponda livornese e si chiama Cistus incanus, nome che nuovamente suggerisce il colore bianco, quando ancora una volta i suoi petali, esili e spiegazzati, brillano di tutte le sfumature del rosa, ma solo raramente sono bianchi. La differenza fra le due specie di cisto l’ho imparata ieri, e sta molto semplicemente (anche noi dilettanti llo possiamo capire) nell’attaccatura delle foglie, che i C.albidus sono sessili, cioè senza picciolo, mentre in C.incanus sono picciolate. Inoltre C.incanus è oggi più correttamente denominato Cistus creticus subsp. eriocephalus