Sembra quasi una competizione, quella fra la Catalpa (Bignoniaceae) e la Paulownia (Paulowniaceae), oppure una rincorsa. Quando si incontra uno di questi bellissimi alberi con foglie esagerate, la domanda è d’obbligo: sarà una catalpa o una paulonia? Eppure le differenze sono tante e molto vistose, perchè ogni cosa è grande in queste piante, dal portamento alla fioritura.
Per distinguerle è importante notare quando fioriscono, perchè anche se non ci sono limiti tassativi, e quelche pianta può sempre decidere di fiorire un po’ fuori stagione, il periodo dell’antesi (fioritura) è molto significativo per identificare una pianta. La paulonia fiorisce, brevemente, verso la fine della primavera, talvolta decisamente prima nei luoghi più soleggiati e caldi; ha fiori tubulari tendenti al violetto lilla, più raramente biancorosa. Invece la catalpa ha una fioritura prolungata, che si protrae nel cuore dell’estate. I fiori sono bianchi, di forma più allargata, ma altrettanto attraenti. Ma la differenza più notevole è la forma del frutto, fagiolini per la catalpa, per questo anche detta “albero dei sigari”, e capsule ovoidali quelli della paulonia.
La calura estiva sta lentamente fiaccando ogni fioritura, ma nell’ombrosa alta val Trebbia, nel bel borgo di Montebruno, la fioritura della catalpa resiste ancora e regala un colpo d’occhio davvero affascinante. Un albero importato da lontano, viene dal Nord America, è ormai piuttosto comune e localmente spontaneizzate nel nostro paese; ma come tutte le esotiche avventizie è spesso oggetto di un’osservazione attenta e non troppo benevola da parte dei naturalisti preoccupati della conservazione ambientale.