E’ spuntata una palma nell’incavo di un largo tronco di leccio. E’ cresciuta, le foglie estranee sembrano germogliare dallo stesso tronco. E’ successo nel bosco di lecci poco distante dal parco del’Acquasola (un parco che doveva scomparire, ma che i cittadini hanno difeso dall’aggressione del cemento) proprio nel centro di Genova.
Palma e leccio godono di ottima salute.
Si tratta di un fatto assai comune, un adattamento simbiotico abbastanza innocuo.
Ci sono piante che naturalmente si servono di altre piante per crescere, talvolta solo per sostenersi, come le rampicanti che si abbarbicano ai loro tronchi, fino a coprirli
completamente, a cammuffarli da altro. Altre piante sono ancora più sfrontate, utilizzano altri vegetali per la loro sopravvivivenza, da emiparassite (si servono parzialmente di altre specie per rifornirsi di acqua e sali) o parassite totali, che sfruttano tutto, radici e energia fotosintetica, delle altre per la sopravvivenza.
Ma no, la piccola palma nana non ha fatto niente di ciò. Ha semplicemente trovato un buchetto confortevole dove adagiare le sue radici nell’incavo di un tronco.
Anche se non mi stupirei che qualche cittadino incallito scambiasse le snelle frange della palma per le foglie del leccio.