Così esotica e ricercata, inconfondibile con le sue foglie separate in due lobi, non lo nascondo, è una delle mie piante preferite. Non è un caso che l’abbia già mostrata altre due volte, la brasiliana Bauhinia forficata (9 novembre 2009) e l’indiana Bauhinia purpurea (1 marzo 2010). Ma sempre senza fiori. E dire che quest’albero è detto anche albero orchidea per l’eleganza della fioritura. Anche quest’anno ho incontrato diverse bauhinie nel mio vagabondare per giardini (si tratta di piante tropicali, difficilmente adattabili ai nostri climi ed è certo impossibile incontrarne di spontaneizzate). Ma soltanto a villa Hanbury questa Bauhinia aculeat subsp. grandiflora, originaria del Perù conservava ancora qualche brandello di fioritura. E sotto i fiori già facevano capolino i verdissimi bacelli, lunghi e ancora sottili. Come ho già detto nei post precedenti, la bauhinia è generalmente inserita nelle fabaceae, anche se certi autori preferiscono collocarla in una famiglia speciale, le caesalpinaceae, insieme a Cercis (albero di Giuda, 6 aprile 2009). Come sempre, io mi sforzo di limitare la complessità della materia per facilitare la mia imperfetta memoria; quindi mi va bene nelle fabaceae…