Brionia

Bryonia dioica

Bryonia dioica

L’ho fotografata mentre si arrampicava libera e sfrenata su per una recinzione, nella frazione di Bagnaia a Viterbo, durante la gita a villa Lante del maggio 2010.
Crescono così le cucurbitacee in questa stagione, se hanno acqua a sufficienza. Come ortaggi, danno molte più soddisfazioni delle solanacee (pomodori, peperoni e melanzane, tanto per capirsi). Mettete il seme di una melone in terra e abbeveratelo per bene e subito comincerà ad aprire le sue foglie grassocce e a crescere quasi a vista d’occhio; lo stesso vale per zucchini e cetrioli, e anche le angurie, che si sono fatte attendere un po’ di più, ma ora sono partite decise a crescere in fretta. Tornando alla brionia, il suo stesso nome, dal greco bryo germogliare, crescere con vigore, indica l’esuberanza della sua crescita. I suoi nomi comuni sono tanti, vite bianca, ma anche vite del diavolo e zucca selvatica, e suggeriscono che si tratta di una pianta di virtù medico-magiche, e anche un po’ velenosa. Se ne tramanda l’uso per una gran numero di affezioni umane ed animali, per esempio come purgante e diuretico, ma anche antinevralgico, e come digestivo per il bestiame. Per i reumatismi si usava l’olio dei frutti colti alla luna piena d’agosto ed esposti al sole per vari giorni in recipienti di vetro. Tuttavia è anche pianta abortiva, e le sue bacche possono causare avvelenamenti letali.

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