Avevo mostrato il germoglio alla fine dell’inverno (vecchio blog, 10 marzo 2010), riconoscibile per le foglie affusolate. Eccola fotografata nelle stesso bosco, quello vicino a casa mia verso Bavari (colline di Genova), ma completamente trasformata dalla fioritura. Se non fosse per la rosetta di foglie basali, sarebbe arduo supporre che si tratti della stessa pianta. Che sia euforbia, non c’è dubbio, anche senza conoscerne tutte le numerosissime specie, le euforbie sono a loro modo inconfondibili. Ma se dubbio potesse esserci il lattice bianco e orticante che sanguina dal fusto spezzato lo fugherebbe immediatamente.
Anche questa pianta prende il nome dalle foglie del mandorlo, come la campanula di ieri. Ma che differenza di forme e di tessuto! La delicatissima campanula è ricercata per allietare gli occhio nei giardini, mentre le perfide euforbie, piante sempre velenose, sono di una bellezza scostante e quasi diabolica. Alcune sono veramente attraenti, come la famosissima E. pulcherrima, poinsettia o stella di natale. Altre piuttosto interessanti per la forma e i colori inconsueti. Tutte lontane da banalità e modestia.
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