Inseguivo da tempo questa pianta, nel suo ambiente tipicamente mediterraneo e marino, e l’avevo incontrata già varie volte. Senza riconoscerla. La prima volta che ricordo era agosto, l’anno scorso, sulla passeggiata di Nervi (Genova), secca e sfiorita, ma niente affatto appassita, anzi più eretta e altezzosa che mai. Era ancora là, su quello stesso muro, e nelle spoglie aiuole vicine, qualche giorno fa, pallidamente fiorita in pieno inverno, secca e verde insieme. E così finalmente scopro chi è (anche grazie alla conferma dei grandi esperti di actaplantarum) e il mio interesse aumenta. Mi viene in mente che l’avevo fotografata anche a Cagliari, nell’aprile scorso, su una scarpata in mezzo alla città; i fiori giallo crema e le foglie ricche le davano un aspetto differente, tuttavia vagamente familiare (foto in basso a sinistra). Non è una pianta qualsiasi, pur nell’abito dimesso che le conferisce l’inverno, possiede un fascino semplice ed arcano e non può passare inosservata. E’ bello ritrovare in un luogo ‘quasi urbano’ come questa via di cemento che corre lungo la scogliera piante che fanno parte dell’umore stesso del Mediterraneo. Il giusquiamo è una solanacea ed è una pianta molto velenosa. I fiori crescono su infiorescenze allampanate, lunghe fino a 30 centimetri e i frutti sono capsule appariscenti avvolte nel caratteristico calice allungato. Nella foto qui sotto a destra è ormai diseccato, anche se ha mantenuto le forme. Come altre solanacee, il giusquiamo è una pianta magica e infida. Il suo fratello nero, hyoscyamus niger, era un tempo molto comune in Italia, ma divenuto molto raro a causa presumibilmente della modificazione del suo habitat, oggi occupato da specie invadenti più aggressive; era una pianta nota agli alchimisti come medicinale e utilizzato perfino, in certe aree delle Alpi, per preparare una birra narcotica. Usi questi ormai completamente abbandonati per la consapevolezza della pericolosità delle neurotossine che la pianta contiene (scopolamina e atropina). Sebbene con azione leggermente più blanda, anche il giusquiamo bianco presenta le stesse proprietà e rivela ancora una volta la doppiezza delle solanacee. In questa famiglia si trovano pregiati alimenti come le patate, i pomodori, i peperoni e le melanzane, che tuttavia nascondono alcune insidie di tossicità, e piante che contengono principi officinali raffinati e pericolosissimi, come la belladonna, la nicotiana o tabacco, la mandragora, anch’essa ormai diventata pianta rara, la temibile e affascinante datura (20 luglio 2008), e il giusquiamo naturalmente. Una famiglia di forti contrasti, di nobili benefattori e di assassini, umili servitori dei più poveri accanto a spiriti di altezzosa bellezza e scellerata depravazione.
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