Questo la stagione offre, non raffinati colori o sgargianti forme segrete, ma qualche erba mezzo seccata dal vento fra le rocce, ai piedi degli olivi. La forma slanciata ed eterea, ma soprattutto quei rami disposti in verticilli, cioè aperti a raggera, tutti sullo stesso piano attorno all’asse del fusto, mi fanno pensare al miglio, oryzopsis o piptatherum, anche se la mia conoscenza delle graminacee è assai scarsa e molto complesso il loro riconoscimento. Nonostante l’aspetto dimesso, paglierino, spento, il portamento molle e dinoccolato, le graminacee (poacee per gli esperti) sono fra le erbe più robuste e preziose. E’ un onore imparare a riconoscerle, a poco a poco senza presunzione. In primavera anche loro sfoggiano elaborati fiori, infiorescenze e poi frutti. Ora. d’inverno, gagliardamente resistono.
Fotografata lungo un viottolo sulle colline di Nervi (Genova), gennaio 2009.