Si chiama anche nappola italiana ed è pianta tipica delle zone sabbiose, di scarni terreni di riporto, dove si accumula materia organica di rifiuto, pianta pioniera per eccellenza, non solo per la sua tolleranza alla salinità, ma anche per la sua rusticità e povertà. Potrebbe essere anche bella, e fiera, se non crescesse nell’immondizia o sui bordi sporchi di strade aquitrinose.
Fotografato con il telefono vicino alla polverosa spiaggia di Recco (GE), sempre in rifacimento.