Coride di Montpellier

Coris monspeliensis

Coris monspeliensis

E’ arrivato il tempo della gita a Dolcedo per rinnovare le nostre scorte d’olio d’oliva. L’anno passato non è stato un anno positivo per la raccolta delle olive, ma le colline imperiesi hanno resistito alla cattiva sorte e, seppure più costoso, l’olio c’è. La gita è molto piacevole perchè l’ambiente e la stagione sono fra i più favorevoli per le scoperte botaniche. Dopo una tappa a Civezza, piccolo borgo alle spalle di Imperia che ancora non conoscevo, ci dirigiamo verso Dolcedo lungo la strada provinciale 79, poi SP43 e SP42. Tutto la regione ligure di ponente è conosciuta come riviera dei fiori, soprattutto per le coltivazioni, ma meriterebbe questo nome anche per le varietà botaniche spontanee e l’abbondanza delle loro fioriture. Fra tutte mi sorprende questa piccola pianta sconosciuta che ho potuto poi identificare, grazie a Carlo Cibei di actaplantarum. Appartiene alla famiglia delle Primulaceae e proprio per questo mi è stato molto difficile darle un nome, perchè a quella famiglia non avevo davvero pensato. I suoi graziosissimi, minuscoli fiori si raggruppano in racemi (forse volgarmente le chiameremmo spighette?) in cima a steli quasi legnosi, con foglie appuntite e carnosette che potrebbero ricordare quelle del sedum. Fiori privi di peduncolo, serrati nell’infiorescenza, fatto questo che, con un po’ di fatica, ne rivela la parentela con le più vistose primule. E’ pianta da giardini rocciosi, a volte assimilata, sbagliando, alle eriche nane e cresce soprattutto nel bacino del Mediterraneo occidentale, ma in Italia è presente anche in alcune regioni del Sud. Trovo notizie di lei soltanto nel bellissimo testo “Fiori di Liguria” di Nicolini e Moreschi (Ed.SIAG, Genova, vecchiotto, ma senza data) che la descrivono come “curiosa pianta cespugliosa, fedele abitatrice di luoghi aridi e di zone a substrato roccioso dove non soffe della concorrenza di specie più rigogliose che necessitano di terreni più ricchi”. Io l’ho incontrata in buona compagnia di asfodeli, orchidee e ginestre, altre piante che amano i crinali assolati e verdeggianti delle colline in odor di mare.

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