Tutte le solanacee sono piante stregate. O meglio stregone. Piante dalla doppia vita e identità, cibo e piacere, veleno e morte. Chi più del tabacco, una foglia che ha ucciso decine di milioni persone, ne ha reso succubi della dipendenza miliardi, ha provocato guerre e schiavitù, e fruttato all’industria 300 miliardi di dollari?
E tutto questo soltanto perchè questa piccola pianta opportunistica contiene un alcaloide che le serve per tenere lontano insetti e parassiti, una sostanza denominata nicotina. Che sta in buona compagnia di altre sostanze simili, come l’anabasina, entrambe feroci antagonisti dell’acetilcolina, il composto endogeno che presiede alla trasmissione neuromuscolare. Anche se non è solo o tanto l’avvelenamento acuto che uccide, ma l’assuefazione lenta e le sue conseguenze più subdole.
Le solanacee sono piante stregate. Ma sono anche belle. Molte piante sono velenose, ma non occorre assaggiarle. Molte piante contengono sostanze estranee che sarebbe meglio evitare. Ma il fatto che possano nuocere chi le consuma o le respira non toglie nulla al loro fascino.
Nonostante la tossicità, anche il tabacco ha i suoi parassiti. Il più importante è il fiabesco bruco Manduca sexta, un lepidottero sfingide che ha probabilmente ispirato il brucaliffo di Alice nel paese della meraviglie (semplicemente ‘caterpillar’ nell’originale Alice in Wonderland). Tutto raccontato con ricche foto da Andrea Bonifazi in questa gustosissima pagina
La mia foto è scattata all’orto botanico di Genova.