Una vistosa profusione di giallo e arancio investe il viaggiatore non appena supera la punta sopra Sorrento e scende lungo l’assolato crinale della costiera amalfitana, verso un mare di puro cristallo blu. Arduo descrivere con parole un luogo così incantevole. Ma è quanto meno curioso che il fiore dominante, in questo assolato settembre, sia la lantana camara, esotica essenza vagabonda di origine americana. Il termine ‘vagabonda’ è quello che usa Gilles Clement, il geniale architetto paesaggista autore del manifesto del Terzo paesaggio e teorico del giardino planetario, ed è un modo romantico di chiamare quelle che gli altri paesaggisti classificherebbero come pericolose infestanti. Sono le ‘erbe, arbusti e fiori che hanno conquistato il mondo’, si adattano ad ambienti nuovi con facilità e crescono esuberanti fuori da ogni controllo. Esistono piante bellissime e preziose che hanno questa proprietà. La lantana camara, famiglia delle Verbenaceae, è originaria dell’America e importata in Europa come ornamentale, è da tempo considerata invasiva negli ambienti tropicali. Neppure Clement le risparmia critiche, per la rigidità del portamento (crespa come gli steli delle eriche…), la rugosità del fogliame al tatto (effettivamente sembra una grattugia…) e quell’aria sicura e al tempo stesso rustica e irregolare, senza alcuna modestia. Una pianta sfacciata insomma, dalla fioritura troppo lunga, monotona, talmente presente da diventare invisibile.
E pensare che io la ammiravo tanto le prime volte che l’avevo incontrata nei vivai una quindicina di anni fa, e la trovavo graziosa, generosa e potente. Mi aveva impressionato positivamente la sua resistenza agli estremi del clima, non al freddo certo, ma al caldo torrido dell’estate 2003, che niente ebbe da invidiare alle estati tropicali (vedi il post dell’ 8 novembre 2009). Poi la sua persistenza, capace di fiorire e rifiorire fino all’autunno (vedi 26 ottobre 2014).
Tant’è la lantana mi piace, e le perdono la brutta fama di invadente che l’ha da tempo bandita dall’Australia (paese severissimo nella guerra implacabile, anche se non so quanto efficace, contro le vagabonde di tutto il pianeta) e da vari paradisi tropicali. Non dalla costiera amalfitana però, dove tutto sommato fa proprio una bella figura.