Alto e imponente in mezzo alla radura, sul colle di Prou Renè di Praglia, dove comincia del Sentiero Naturalistico CAI del Laghi del Gorzente, il primo faggio che ci viene incontro è spoglio. Non c’è da stupirsi, la stagione è un po’ indietro, come piace dire, ovvero gli alberi aspettano i tempi della loro natura. Sono belli e maestosi questi alberi spogli, non vergognosi di mostrare i muscoli della loro energica struttura, nudi, interi, liberi, perchè nessuna mano regolatrice arriverà quassù a umiliarli con una potatura. Poi avanzando per il sentiero verso il territorio compreso nella ‘tavola di Polcevera‘, ecco apparire un grande faggio che in una radura assolata è già tutto verde di foglie e carico di fiori. Il suo verde tenero sembra un’apparizione fuori tempo, ma non c’è nessuna debolezza nei teneri germogli. Quest’albero ha fretta di esistere o forse è baciato dalla fortuna.
Così, forse per la prima volta forse in vita mia, accanto alle foglie di un verde trasparente, scopro i fiori del faggio, pendagli celurei appena accarezzati dal vento (cliccare sulla foto sulla destra per vederla più grande).
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