Gradito agli asini, come molti fra i cardi, ma anche agli esseri umani, Cirsium vulgare è una delle più comune piante spinose che si incontrano quasi dappertutto. Sempre scovo le rosette irsute agli angoli della strade, anche in città. Le foglie possono essere consumate in insalata e i capolini come carciofi.
Nell’esplosione dei suoi colori, il cardo asinino attira, come deve, molte farfalle, che si lasciano cogliere, docili, dall’obbiettivo.
La fama di erba officinale di questa specie così comune ha stimolato indagini più approfondite dei suoi componenti, identificando glicosidi (composti complessi di uno zucchero e una parte non zuccherina) e flavonoidi (polifenoli tipici delle piante) con attività antiossidante. La presenza di queste componenti nei vegetali è la regola ed è solo il loro dosaggio, la loro sinergia, unitamente all’assenza di principi tossici che rendono una pianta affine a una medicina. La medicina per eccellenza, direi, perchè senza regno vegetale la cura dela salute dell’uomo e degli animali semplicemente non esisterebbe.