Il suo vero nome è Tanacetum balsamita, anche se è nota anche come Balsamita major. Come gli altri tanaceti è molto aromatica e ha fiori a capolino giallo oro, spogli perché non hanno ligule. E’ un’antica pianta coltivata per le sue proprietà officinali e per l’aroma, forte e amaro, delle sue foglie, riscoperta recentemente sia dall’erboristeria che dalla culinaria. Chi la incontra una volta, non la dimentica. L’ho provata nelle frittate e nelle torte di verdura, ed è ottima se usata con molta moderazione. Il gusto è deciso come la menta, ma più amaro, e l’odore è altrettanto acceso. Non è una pianta autoctona del nostro territorio, viene dall’Asia ed è un’archeofita casuale, cioè è diffusa in modo sporadico da molto tempo, e non si sa bene da quanto. Ha una storia antica e tanti nomi, oltre erba di San Pietro, erba amara, menta romana, erba della Bibbia e erba di Santa Maria. Poi la coltivazione e la cura hanno fatto il resto, così che anche oggi la pianta ha una certa diffusione nei giardini e negli orti. I fiori più belli, solari, li mette d’autunno, proprio quando il sole comincia ad impallidire.