Cardamine

Cardamine hirsuta

Cardamine hirsuta

Nessun dubbio sulla famiglia dove collocare questa piccola pianticella, cardamine, dalle minuscole foglie dal sapore piccante. I suoi fiorellini bianchi a quattro petali disposti a croce sono tipici delle Brassicaceae, la famiglia dei cavoli, che in passato si chiamava per questo famiglia delle Cruciferae. Le piante di questa famiglia sono tutte commestibili e benefiche e il nome cardamine (dal greco κάρ, cuore e δαμάω, domare, vincere) indica proprio supposte proprietà della pianta per la cura delle malattie cardiache. Detta volgarmente billeri primaticcio, o meglio crescione dei prati, la Cardamine hirsuta (vedi 4 aprile 2009) cresce veramente dappertutto e in questa stagione illumina con i suoi cespi verde brillante e le sue corolline candide ogni angolo del giardino. E non solo, non disdegna di crescere anche nelle fessure, le fughe, fra le mattonelle dell’impiantito. Le silique (i frutti) della billeri sono allungate come microbacelli (no, no, non sono bacelli, quelli sono i frutti delle leguminose), e si aprono di scatto spruzzando i semi tutt’intorno.

Cardamine pratensis

Oltre a essere una gustosa insalatina, questa minuscola pianta è dotata di  superpoteri, come ha raccontato qualche giorno fa alla radio Paola Vittorioso, docente di biologia molecolare all’Università la Sapienza di Roma. Grazie alla presenza di un particolare fitormone, l’acido gibberellico, Cardamine hirsuta riesce a germogliare al buio, e questa proprietà la rende adatta ad essere coltivata anche nello spazio.

Più elegante ed eretta, si eleva nel prato di marzo la Cardamine pratensis, eccezionalmente incontrata nei prati dell’elegante villa Marlia vicino a Lucca.

Cardamine pratensis

Cardamine pratensis

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