Astro settembrino

Astro

Galatella sedifolia

Sono ritornata per la strada del Monte Fasce, che non percorrevo da alcuni anni. Proprio sopra Apparizione, prima ancora di arrivare a quel monte Borriga, conosciuto come Liberale, dove si trova una celebre omonima trattoria, nonchè un monastero, la strada si inerpica stretta e tortuosa su per crinali spogli d’alberi, ma ricchi di vegetazione erbacea. Sul pendio ripido e brullo sbocciano, come stelle rosate, i cespugli densi di astri settembrini. Non li avevo mai visti. Da dove vengono? Ci sono sempre stati?
— Il vero viaggio non è quello di andare verso nuovi paesaggi, ma di avere occhi diversi —
Riprendo una citazione molto in voga sul web (da ‘La prigioniera’ di Marcel Proust) e immagino di averli riconosciuti oggi per la prima volta, dopo decenni che percorrevo questa strada in tutte le stagioni.
Probabilmente si tratta di Aster sedifolius, o meglio Galatella sedifolia,  una varietà coltivata anche per ornamentale.  La sua generosa fioritura tardiva, le poche pretese, la resistenza alle avversità ne fanno una pianta gradita e piacevole, con grandi possibilità di sopravvivenza.
Così ne guardavo, di sfuggita dall’auto (stavolta è difficile scendere da cavallo, fermarsi in questa strada ripida e stretta, trafficatissima di domenica), i cespi sparsi ovunque per il prato, un colore delicato in contrasto con questa natura già brulla, disposta ormai a regalare soltanto il rosso di foglie e bacche. E mi parevano quasi spaesati, come capitati per caso. Ma forse, magari, è soltanto un’impressione.

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