Uva di volpe

paris quadrifolia
Pianta davvero singolare questa bacca del sottobosco il cui aspetto non ispira molta fiducia per la somiglianza con certe bacche di nota tossicità come il sigillo di Salomone (Polygonatum multiflorum, 7 luglio 2009) o il mughetto (Convallaria majalis). Ma questa è così particolare che dopo una lunga permanenza nella famiglia delle liliacee (a cui peraltro appartenevano anche Polygonatum e Convallaria, per poi passare nelle asparagaceae con APGIII) ora è assegnata all’astrusa famiglia delle Melanthiaceae, di cui è una delle poche esponenti italiane, insieme al veratro. Ma le sue particolarità non finiscono qui, perché a parte l’aspetto sinistro, la sua bacca è veramente unica, frutto singolo al centro di quattro foglie e circondata dai tepali floreali riflessi anch’essi generalmente in gruppi concentrici di quattro. Dall’unicità della bacca sembra proprio che derivi il nome, da Paride e il fatidico pomo della discordia. Quasi scontato il suo soprannome comune, uva di volpe, dato che è tipica dei sottoboschi montani, qui fotografata in val D’Aveto (Ge) nei dintorni del lago delle Lame e vicino alla cascata della Ravezza.

Un pensiero su “Uva di volpe

  1. Pingback: Veratro « fiori e foglie

Lascia un commento