Foraggera, mellifera, questa graziosa piantina rosata e screziata di rosso, è un nobile esempio della generosità vegetale. Il suo nome scientifico, di antiche origini, suggerisce che fosse cibo gradito degli asini che ne brucavano avidamente. Anche le api la bottinano, confezionando un miele delicato e chiarissimo.
Ho assegnato questo esemplare alla specie più diffusa, Onobrychis viciifolia o lupinella a foglie di veccia, che veniva coltivata abbondantemente come foraggio e, sfuggita alla coltivazione, ha colonizzato colline e pendii di mezza Italia. Ma potrebbe essere anche Onobrychis supina, lupinella sdraiata, molto simile in colori e forma, anch’essa comunque a quanto pare non disdegnata dall’ape.
Fotografata vicino alla velenosissima coriaria (vedi ieri), sulle montagne fra Imperia e Savona nei pressi del passo del Ginestro.