Il ligustro comune è un piccolo arbusto che si può incontrare spesso ai bordi dei boschi. Si fa notare soprattutto in questa stagione per le dense pannocchie di fiorellini bianchi, come la pianta della foto a destra, in via Montelungo, una strada di collina che congiunge Bavari con Sant’Eusebio.
Comune nella zona Mediterranea (ma anche in tutta Europa), il nome Ligustrum potrebbe addirittura far pensare che sia ‘pianta della Liguria’. Tuttavia mi sembra proprio un’etimologia azzardata. Piuttosto i rami flessibili si prestavano molto a farne dei legacci, e quindi Ligustrum deriverebbe se mai dal latino ligare.
Questo piccolo arbusto si incontra talvolta nelle fioriere anche in piazzette cittadine, ma per ornamento urbano viene usata soprattutto un’altra specie, importata dall’estremo oriente. Si tratta di Ligustrum lucidum, un alberello di media statura, fino a otto metri, dalle foglie sempreverdi ovali, lucide (da cui il nome), e fiori bianchi in pannocchie lasse e piramidali, da cui nasceranno tante, ma proprio tante bacche sferiche blu opache (vedi 16 dicembre 2008).
La città ne è piena. Le pennellate bianco latte dei fiori si accendono in queste lunghe giornate, le più lunghe dell’anno, come lampi di luce, immersi nel verde cupo delle foglie.
Albero schivo, di poche pretese, resistente all’inquinamento, molto sfruttato e poco amato, si vendica delle scarse attenzioni che riceve quando i frutti sono maturi e li distribuisce senza ritegno ad ingombrare i marciapiedi. I fiori bianchi, invece, sono una visione leggera, quasi rinfrescante, nell’afa immota che strangola le strade.